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Cronaca
26.07.2016 - 10:290
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Edo Bobbia: "Sul Monte Generoso sta nascendo un gioiello. Vi racconto quel che ho visto sul cantiere del “Fiore di Pietra” di Mario Botta"

L'ex deputato: "Fuori grandine e vento. Dentro il trenino, con i vetri appannati, gli operai che pur stanchi si scambiavano originali battute per cercare di riprendere forza così da presentarsi a casa con un sorriso. La mattina dopo la sveglia sarebbe suonata di nuovo molto presto per la risalita in cantiere"

di Edo Bobbià

 
Proprio così! Il “Fiore di Pietra” di Mario Botta sta prendendo forma concreta sulla vetta del Monte Generoso e già si può intuirne tutta la bellezza. Grazie all’Impresa Dario e Eros Medici di Morbio Inferiore ho potuto visitare il cantiere con alcuni amici. Il “Fiore”, che si erge su quattro piani, ha un volume di 9000 m3 più  ad altri 2500 conservati e riattati. Oltre al luogo dell’edificazione a strapiombo su Rovio e Melano, mi ha colpito la perfetta esecuzione in cemento armato (Impresa Medici e Barella), come pure il rivestimento delle pareti esterne con il classico disegno a strisce orizzontali di due colori, tipico di Mario Botta, eseguito con granito di Lodrino (Elio Sangiorgio).


Il cantiere è rifornito da una possente funivia che sale da Muggio, come pure dall’elicottero per i materiali più pesanti e delicati. E’ frutto di un progetto audace che l’Architetto ha voluto realizzare per proteggere idealmente, ma anche abbellire il nostro Mendrisiotto. Almeno questa la mia sensazione. L’Ing. Luigi Brenni, responsabile della parte ingegneristica, ha fatto da cicerone sul cantiere, con un rigoroso commento tecnico, ma anche con piacevoli e simpatici aneddoti.


Sul cantiere tanti uomini in movimento, una miriade di maestranze in compiti non facili e certo non consueti. Si può parlare sicuramente di una meraviglia tecnica, dove i responsabili, progettisti ed esecutori, hanno saputo far fronte ai diversi problemi, ai ricorsi e alla pesante burocrazia. Tenacia e diplomazia hanno però avuto il sopravvento.


Il “Fiore di Pietra” sta sorgendo a 1700 m di quota esposto ogni giorno agli stravolgimenti meteorologici. Ne abbiamo avuto un assaggio durante la visita; arrivati in vetta con il sole e con un clima piacevole, siamo ripartiti nel tardo pomeriggio sotto una copiosa grandinata con vento, nebbia, tuoni e saette. Ma sulla vetta qualcuno ci vive e da sempre. Marisa e Adriano Clericetti, titolari dell’agriturismo “Latte Fresco”, sono alla quinta generazione di presenza. Adriano è un personaggio unico, sa tutto sul Generoso, ama profondamente la sua montagna ed ha un grande rispetto della natura e degli animali. Un’ecologia vissuta da sempre e assai lontana da certi fanatismi da salotto.


Dopo un ottimo pranzo, deliziato da gustosi formaggini, siamo tornati sul trenino degli operai che ci attendeva per la discesa. Fuori grandine e vento. Dentro il trenino, con i vetri appannati, gli operai che pur stanchi si scambiavano originali battute per cercare di riprendere forza così da presentarsi a casa con un sorriso. La mattina dopo la sveglia sarebbe suonata di nuovo molto presto per la risalita in cantiere.


Alla guida del trenino c’era nuovamente Ivana, macchinista, capotreno e guida turistica. Si è premurosamente accertata che tutti gli operai fossero presenti, colpo di fischietto e giù verso Capolago. Circa a metà strada, una brusca frenata! Sui binari era caduto un sasso. Problemi? No di certo! Ivana mette il treno in sicurezza, scende sotto la pioggia, sposta l’ostacolo, risale, fischia e riparte.

 
Migros, con acume e lungimiranza, ha finanziato quest’opera che sicuramente diventerà una delle mete privilegiate del turismo in Ticino e contribuirà a far conoscere ulteriormente il nostro Cantone. Per noi Momò un fiore sul nostro Monte più caro che splenderà a partire dalla Pasqua 2017.
 
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