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Cronaca
18.08.2016 - 10:030
Aggiornamento: 03.10.2018 - 16:25

Da destra a sinistra, tutti contro Rico Maggi. Il socialista Henrik Bang: "Certo sulla luna il mercato del lavoro è diverso da quello del Ticino". Il liberale Andrea Giudici: "Come fa un tipo così a dirigere l'IRE? Ma è del '51 quindi tra poco dovrebbe to

Bang: "Chissà se anche il Signor Maggi riceve telefonate di genitori che cercano disperatamente un posto di apprendistato per il figlio...". E Peter Rossi: "Si faccia un giro a Lugano con me..."

LUGANO – Le affermazioni del direttore dell’Istituto di ricerche economiche, Rico Maggi, continuano a far discutere. Fa discutere in particolare la sua tesi secondo la quale in Ticino “si accentuano i dati occupazionali per fini politici”. Le critiche a Maggi piovono da destra a sinistra.

Dopo la presa di posizione del presidente dell’UDC, Piero Marchesi, il deputato socialista Henrik Bang scrive su Facebook: “Chissà se anche al Signor Maggi arrivano altrettante candidature di ricerca di lavoro come a me. Chissà se anche il Signor Maggi, in queste settimane, riceve telefonate di genitori che cercano disperatamente un posto di apprendistato per il proprio figlio. Chissà se anche il Signor Maggi ha i miei stessi problemi ad incassare le fatture di lavori svolti, chissà se il signor Maggi ha una minima idea di cosa significa essere imprenditore, di cosa sia il mercato del lavoro e di come é sempre più forte la pressione sui salari ecc. ecc. Certamente sulla luna il mercato é diverso da quello presente oggi in Ticino. Saluti da chi si sporca le mani quotidianamente”.

Lapidario ma duro, sempre su Facebook, il commento del deputato del PLR Andrea Giudici: “Ma un tipo simile come fa a dirigere l’IRE? È del 1951, quindi tra poco dovrebbe togliere il disturbo”.

Critiche al direttore dell’IRE arrivano anche dal consigliere comunale di Lugano, pure del PLR, Peter Rossi: “Rico Maggi dovrebbe passeggiare un paio di ore in città in mia compagnia. Forse si accorgerebbe che la situazione occupazionale è ‘off limits’. Non passa infatti giorno che vengo fermato da amici e conoscenti che cercano disperatamente lavoro per i loro figli”.



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