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24.08.2016 - 18:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"La domanda è semplice: l’economia sussidiata o aiutata è sana?". Sergio Morisoli lo chiede al Consiglio di Stato

Il deputato di Arealiberale: "In un periodo di sacrifici sarebbe interessante disporre di qualche dato che illustrasse alcune dinamiche del “dare per avere” dello Stato in economia. In altre parole capire il rapporto tra ciò che è ridistribuito all’economia e ciò che questo genera in termini di gettito fiscale"

di Sergio Morisoli*

 
La domanda è semplice: l’economia sussidiata o aiutata è sana? Ossia che rapporto, strettamente finanziario, c’è tra quello che lo Stato dà in soldi e quello che riceve indietro in termini di imposte dai vari settori economici? Sappiamo tutti che da un’azienda solida non solo il mercato ma perfino la politica  si aspetta degli utili. Utili che sono sinonimo di successo e che sono la base per imporre fiscalmente l’azienda e produrre gettito. 

 
Oltre il 70% delle uscite del Cantone, ma suppergiù è così ovunque, sono spese di ridistribuzione/aiuto: diretti (sussidi a privati, aziende o a enti, assicurazioni sociali, aiuti vari, promozioni) o indiretti (investimenti, lavori, progetti, esenzioni fiscali, interessi passivi). Fino a 20 anni fa erano meno del 50%. Una porzione di questo volume viene immessa direttamente in forme diverse nei settori economici. 

 
In un periodo in cui si parlerà di simmetria di sacrifici, di rinunce reciproche per sostenere la manovra di correzione del P 2017 e seguenti, sarebbe interessante disporre di qualche dato che illustrasse alcune dinamiche del “dare per avere” dello Stato in economia. In altre parole capire il rapporto tra ciò che è ridistribuito all’economia e ciò che questo genera poi direttamente in termini di gettito fiscale. 
L’obiettivo è conoscere l’input in franchi dati dal Cantone ad un settore economico e l’ammontare dell’ out put in gettito di imposte dello stesso  settore. Per capirci. Ad esempio il settore delle edilizia, dell’agricoltura, dell’albergheria, dell’industria ecc. riceve: sussidi, esenzioni fiscali, lavori, investimenti e altro per un tot. di franchi all’anno dal Cantone e produce un tot. di franchi di gettito di imposte all’anno. Questo rapporto se calcolato correttamente potrebbe darci una lettura interessante: tra la solidità del settore economico e l’aiuto che riceve; meglio ancora se osservato su una evoluzione di tempo ragionevole.  

 
Senza inventare nulla e per facilitare il lavoro di raccolta dati, e di elaborazione fiscale, si potrebbe prendere l’elenco dei settori economici ufficiali della SECO così come lo troviamo nei vari annuali statistici, e procedere con questa verifica.

 
Ammesso e concesso che la relazione tra in put di soldi pubblici e out put di imposte delle imprese non necessariamente è l’unico criterio per capire se lo Stato spende in modo efficacie ed efficiente nel settore dell’economia; è tuttavia un primo passo per avere degli ordini di grandezza settoriali che possono poi farci riflettere se, come e quando continuare ad intervenire o abbandonare; rispettivamente eventualmente sgravare fiscalmente.

 
L’analisi di cui sopra, limitata al livello Cantonale (esclusi comuni, confederazione e parapubblico) ci dovrà dare 4 categorie di settori economic con il loro rapporto tra input e out put:  i settori in cui seminando aiuti (sussidi/esenzioni/lavori pubblici e investimenti) cresce il gettito fiscale;  i settori che invece assorbono aiuti senza generare gettito, e ancora i settori che non sono aiutati  ma che  generano gettito, e per finire quelli non aiutati e non gettito. 
 


*deputato Arealiberale - La Destra 
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