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25.08.2016 - 10:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Boris Bignasca si scaglia contro i giudici del TRAM: "Basta sentenze buoniste: i permessi B che commettono reati o che gravano sul nostro Stato sociale vanno espulsi"

Fa discutere una sentenza del Tribunale cantonale amministrativo che ha deciso di annullare un provvedimento di espulsione deciso dal Consiglio di Stato nei confronti di un 48enne italiano. L'uomo ha alle spalle diversi precedenti penali ed è al beneficio degli aiuti sociali

BELLINZONA – "I permessi B che commettono reati o che gravano sul nostro Stato sociale vanno espulsi. Le sentenze buoniste del tram creano un grave danno al nostro cantone che non può più permettersi di sussidiare tutti. Prima pensiamo ai ticinesi".

 
Fa discutere una sentenza del Tribunale cantonale amministrativo che ha deciso di annullare un provvedimento di espulsione deciso dal Consiglio di Stato nei confronti di un 48enne italiano residente nel Locarnese.  Contro la sentenza del Tram si è infatti scagliato il deputato leghista Boris Bignasca che, tramite Facebook, ha usato le parole al vetriolo che avete letto in apertura per commentare l'accaduto.

 
L'uomo, in Svizzera dal 1990, ha alle spalle svariati precedenti penali. Come rivelato al Corriere del Ticino che ha anticipato la notizia, sul 48enne pesano diversi decreti d'accusa e multe, per vie di fatto, trascuranza degli obblighi di mantenimento o ancora contravvenzione alla legge federale sull'AVS. Non solo: la persona espulsa dal Governo è stata condannata a 23 mesi sospesi con la condizionale per ricettazione, riciclaggio e falsità in documenti, nell'ambito di un'inchiesta legata all'assalto di un portavalori in Belgio: parte di quel bottino (40 milioni di Euro in titoli al portatore) finì in una banca del Luganese per essere convertito in denaro. Denaro successivamente trasportato in Italia. 

 
A fronte di questo "curriculum", e del fatto che l'uomo faceva capo agli aiuti sociali, il Dipartimento delle istituzioni aveva deciso di negare il rinnovo del permesso e di conseguenza di lasciare la Svizzera. Ma secondo i giudici, i diritti patrimoniali possono giustificare un'espulsione "soltanto se dalle circostanze che hanno determinato la condanna emerga un comportamento personale costituente una minaccia attuale per l'ordine pubblico". E questo specifico punto non è stato debitamente motivato dal Governo. Sicché la procedura è tornata al mittente per ulteriori approfondimenti.  
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