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Salute e Sanità
26.08.2016 - 10:120
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Clinica Luganese: ecco il progetto per i migranti ispirato dall'appello di Papa Francesco al mondo cattolico. Obbiettivo formare 25 rifugiati in 4 anni e mezzo

L'idea è quindi quella di garantire un inserimento nel mondo del lavoro di persone che hanno una prospettiva a lungo termine di restare nel nostro paese. Si vuol dunque permettere a persone rifugiate in Svizzera e ai loro famigliari di acquisire un’indipendenza che è spesso e volentieri la chiave principale dell’integrazione nella società

LUGANO – Il progetto era stato già anticipato negli scorsi giorni e ora la Clinica Luganese ha reso noti i dettagli di IntegraTi: un piano serio e articolato di integrazione per i migranti attraverso la formazione professionale.
 

Tutto nasce da una premessa importante.  Nel settembre dello scorso anno, infatti, Papa Francesco ha lanciato un appello a tutto il mondo cattolico. Ha invitato "le comunità religiose, i monasteri, i santuari di tutta Europa e le diocesi, a partire da quella di Roma" a dare ai migranti "una speranza concreta" e a non creare “tante isole inaccessibili e inospitali”. Ed è proprio dalla volontà di raccogliere l'appello del Papa che nasce questo progetto di integrazione. 

 

In Ticino sono più di 600 le persone rifugiate o ammesse provvisoriamente (permesso B o F) con una prospettiva di restare a lungo nel nostro paese. La maggior parte di loro non può contare su un posto di lavoro che permetterebbe di ottenere una migliore integrazione e un’indipendenza economica. Nel nostro Cantone sono meno del 20% i richiedenti l’asilo che hanno diritto di accedere al mondo del lavoro e che sono effettivamente riusciti a trovare un impiego. 

 

L'idea è quindi quella di garantire un inserimento nel mondo del lavoro di persone che hanno una prospettiva a lungo termine di restare nel nostro paese. Si vuol dunque permettere a persone rifugiate in Svizzera e ai loro famigliari di acquisire un’indipendenza che è spesso e volentieri la chiave principale dell’integrazione nella società. E lo si vuol fare attraverso una riqualifica professionale delle persone che una volta rientrate nella nazione d’origine potranno dare un contributo importante per lo sviluppo dei servizi sanitari, spesso carenti.

 

La Clinica Luganese ha elaborato due percorsi distinti. Il primo si rivolge alle persone che vantano già un’istruzione e un’esperienza nel campo sanitario. Il seconda invece è per chi parte da zero e vuole intraprendere una formazione professionale nel campo sanitario o in quello alberghiero (economia domestica, cucina).

 

Gli obbiettivi sono tre: integrare nel progetto almeno 25 persone; garantire un tasso di riuscita dei percorsi di riqualifica o di formazione pari al 60%; garantire che l’80% delle persone riqualificate o formate trovino un posto di lavoro entro 12 mesi dalla fine della formazione.

 

Il progetto prenderà avvio nel settembre del 2016 e si concluderà a fine 2020, per una durata di circa 4 anni e mezzo. La durata permetterà di seguire nell’ambito del progetto almeno un ciclo completo di formazione (due stage e apprendistato).

 

Il costo del progetto – che sarà assunto dalla Clinica, dal Cantone è da Fondazioni private - è principalmente legato a tre voci di spesa: l'assunzione di personale che si occuperà di seguire i candidati, la gestione del progetto oltre, ovviamente, ai salari degli apprendistati. 

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