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Cronaca
14.09.2016 - 23:040
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il "Manuale del migrante". In esclusiva la guida di 47 pagine che le Guardie di confine hanno 'sequestrato' a un profugo. "Ricordati che la povertà o la ricerca di un lavoro non sono motivi validi per ottenere l'asilo. Se viaggi in treno, considera che le

Nulla di illecito nel possedere e nell’aver scritto questo documento, intendiamoci. Si tratta semplicemente di un documento. E come tale va considerato, letto e giudicato

di Marco Bazzi

Potremmo definirlo il “manuale del migrante”. E se qualcuno trovasse in questa definizione una punta di sarcasmo, potremmo replicare che in questo manuale troviamo non una ma molte punte di istigazione ad “aggirare” gli ostacoli (legali). E una tesi di fondo: polizia uguale nemico. E una parola d’ordine: diffidate dalle autorità, qualsiasi esse siano. Perché vi vogliono fottere.

Questo documento, che liberatv è in grado di pubblicare in esclusiva in Ticino, e che esce oggi contemporaneamente sul settimanale Weltwoche, conta una cinquantina di pagine scritte in inglese, con tabelle, raccomandazioni, consigli, glossari e cartine. È stato “sequestrato” dalle Guardie di confine a un migrante al momento della sua entrata in Svizzera.

Nulla di illecito nel possederlo e nell’averlo scritto, intendiamoci. Si tratta semplicemente di un documento. E come tale va considerato, letto e giudicato. Può comunque aiutare ognuno di noi a formarci un’opinione su un fenomeno che tocca anche i nostri confini e che sta suscitando parecchie tensioni a livello sociale e politico.

“La guida ‘Benvenuti in Italia’ – si legge nel manuale - è stata scritta da membri del network euro-africano ‘Benvenuti in Europa’, formato da attivisti, e che opera dal 2009. Questo network offre un supporto diretto a rifugiati e migranti, promuove la libertà di movimento e l’eguaglianza dei diritti, e si batte contro la repressione poliziesca degli stati UE. La guida è destinata ai migranti che arrivano in Italia con l’intenzione di fermarvisi o di proseguire per altri paesi europei. Fornisce informazioni indipendenti sui diritti fondamentali e la politica d’asilo. Siamo gruppi, associazioni, attivisti, indipendenti da autorità e polizia”.

Questo, in sostanza, è il messaggio introduttivo della guida, la cui ultima versione risale al gennaio di quest’anno.

“Quando arrivi in Italia e in Europa hai dei diritti fondamentali garantiti dalle leggi internazionali, europee e italiane - si legge nel documento destinato ai migranti -. Se sei passibile di persecuzioni e discriminazioni basate su razza, sesso, lingua, nazionalità, religione, opinioni politiche, condizioni personali o sociali hai il diritto di non essere rimpatriato nel tuo paese d’origine. Hai il diritto di restare in Italia e di non essere espulso se fai parte di un gruppo vulnerabile (donne incinte, minorenni, persone disabili, vittime di violenza psicologica, fisica o sessuale, vittima di traffico di esseri umani) o se sei genitore di un bambino più piccolo di 6 mesi”.

Il messaggio è piuttosto chiaro, insomma.

“Nei centri di accoglienza – si legge ancora nel manuale - hai diritto a cibo e acqua almeno tre volte al giorno e di essere ospitato in luoghi adeguatamente equipaggiati e non sovraffollati”.

Al capitolo ‘come comportarti se ti ferma la polizia’, si legge: “La polizia italiana e i membri delle agenzie europee (Frontex e Europol) possono porti delle domande tranello per qualificarti come un migrante economico piuttosto che come un richiedente asilo. Se ti chiedono per esempio perché sei venuto in Italia e tu rispondi ‘a lavorare’ ti impediranno di fare richiesta di asilo politico”.

Quindi, suggerisce la logica, non rispondere mai: “sono venuto a cercare lavoro”.

Diciamo ‘suggerisce la logica’ perché il documento si muove sempre sul filo del rasoio. Non fornisce consigli espliciti. Li suggerisce: se vuoi ottenere asilo, non dire che cerchi lavoro.

La sfiducia che da questo manuale emerge nei confronti delle autorità che si occupano della politica d’asilo è costante: “Nei luoghi dove arrivano i migranti le autorità italiane ed europee per diverse settimane hanno usato un formulario che non giustifica in modo chiaro se stai facendo una richiesta d’asilo, mentre altre opzioni come lavorare o riunificazione famigliare sono scritte molto chiaramente”.

L’accusa alle autorità, piuttosto esplicita, è dunque quella di indurre i rifugiati a mettere la crocetta sulla “risposta sbagliata”.

E ancora: “Se sei fermato dalla polizia appena arrivato devi chiedere immediatamente quali sono i tuoi diritti e domandare un interprete, senza tener conto di tutte le altre domande o intimidazioni, dichiarando, preferibilmente in inglese o francese, i tuoi dati personali, e che vuoi chiedere asilo politico. La tua richiesta non può mai essere rifiutata dalla polizia”.

Secondo le testimonianze di migranti a noi noti, scrivono gli autori del manuale, “queste sono le violazioni principali dei tuoi diritti e i problemi che puoi incontrare in un centro di accoglienza: mancanza di informazioni, mancanza di interpreti e mediatori socio-culturali, mancanza di assistenza medica e medicine, mancanza di un supporto legale, condizioni di accoglienza inadeguate, mancanza di beni di beni di prima necessità, di altri beni e servizi necessari, totale o parziale restrizione della tua libertà personale, violenza fisico verbale della polizia o di altri…”.

Poi, di nuovo la raccomandazione: “Ricordati che la povertà e/o il desiderio di trovare un lavoro in Italia non sono motivi validi per ottenere la protezione internazionale”.

Al capitolo “come preparare la tua storia” ci sono altre raccomandazioni: “La tua domanda sarà esaminata da un organo speciale. Per questo è molto importante che tu sia preparato all’audizione, cercando di essere il più preciso possibile. Un avvocato ti aiuterà a scrivere la tua storia…”.

Poi ci sono le “raccomandazioni generali per chi viaggia in treno fino alla frontiera”. E anche qui i consigli sono subliminali: “In tutte le stazioni principali c’è un servizio di polizia ferroviaria e i viaggiatori sono controllati nell’area o quando salgono sui treni. Le piccole stazioni sono servite dagli stessi treni di quelle principali”.

Quindi? Evita le stazioni principali e usa quelle secondarie. Segue l’elenco dei treni diretti in Svizzera, con orari e fermate. E un’altra raccomandazione: “Tieni sempre con te il biglietto perché potresti essere controllato e i controllori possono chiederti i documenti e avvertire la polizia”.

I treni che partono per le città di confine, conclude il manuale, “sono soggetti a controlli frequenti dalla stazione di partenza a quella di destinazione. In tutte le stazioni di confine c’è inoltre la polizia di frontiera”.

Il senso di tutte queste raccomandazioni non è, come detto, esplicito. Stiamo parlando di un semplice manuale, di un elenco di raccomandazioni e di consigli. Che ognuno, migrante o non migrante, può interpretare come meglio la ragione gli suggerisce. E questa è l’unica conclusione possibile.

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