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Salute e Sanità
18.09.2016 - 10:220
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Caso Rey, Lillo Alaimo replica alla conferenza stampa di Fulvio Pelli e dei legali della clinica Sant'Anna contro "Il Caffè": "Hanno detto che siamo bugiardi e per questo ci hanno querelati. Quali bugie abbiamo raccontato?

Il direttore del domenicale: "Il Caffè ha raccontato i fatti. Le parti hanno fornito le loro spiegazioni. I lettori, l’opinione pubblica, come è giusto che sia, si faranno la loro convinzione"

LOCARNO - Il direttore de "Il Caffè", Lillo Alaimo, replica oggi con un editoriale alla conferenza stampa durante la quale il presidente e i legali della Clinica Sant'Anna, Fulvio Pelli, Edy Salmina e Roberto Macconi (leggi l'articolo correlato), hanno duramente criticato la linea del giornale sul caso dell'errore medico commesso da Piercarlo Rey, facendo anche sapere di avere sporto una querela penale. Alaimo spiega la posizione del giornale e ai vertici della clinica chiede: "Quali bugie abbiamo raccontato?". All'interno del giornale un lungo articolo spiega i motivi dell'inchiesta giornalistica e i punti salienti del caso. Proponiamo qui sotto l'editoriale firmato dal direttore.

di Lillo Alaimo

È vero che la clinica Sant’Anna ha partecipato, con il chirurgo Rey, al risarcimento di 280 mila franchi della paziente a cui per errore due anni fa sono stati asportati i seni?
Sì, è vero, come svelato dal Caffè!
È vero che nell’accordo sottoscritto questa primavera tra il chirurgo e la paziente, quest’ultima si impegna a non denunciare la clinica, il personale della clinica, la società Hospita e il personale di anestesia dipendente di quest’ultima?
Sì, è vero, come scritto dal Caffè!

Questo è quanto è emerso dalla conferenza stampa indetta in settimana dalla Sant’Anna in seguito alle rivelazioni di domenica scorsa del nostro settimanale. Tutto confermato, quindi? Sì, ma... Il presidente della clinica, Fulvio Pelli, ha voluto precisare alcune cose. E cioè...
Non è vero, ha detto, che la clinica abbia chiesto di inserire nel testo dell’intesa l’impegno della signora a non denunciare la Sant’Anna e il suo personale... L’accordo, ha specificato Pelli, era già stato stilato quando noi siamo stati coinvolti.
Ne prendiamo atto!

Insomma, il Caffè ha riportato correttamente i fatti: la Sant’Anna ha pagato parte del risarcimento della vittima dell’errore medico e questa ha rinunciato ad agire legalmente nei confronti della clinica. Sulle ragioni di quel pagamento, le parti in causa forniscono versioni discordanti. Per Pelli la clinica ha pagato 100 mila franchi tramite la sua assicurazione, non perché si ritiene responsabile, ma perché "l’assicurazione ha ritenuto opportuno farlo".

Per i legali di Rey, invece, la clinica ha pagato semplicemente per evitare un processo. Il Caffè ha raccontato i fatti. Le parti hanno fornito le loro spiegazioni. I lettori, l’opinione pubblica, come è giusto che sia, si faranno la loro convinzione.
Una domanda. La Sant’Anna ha detto che siamo bugiardi e per questo ci ha querelati. Quali bugie abbiamo raccontato?

Un’ultima domanda. Se per la clinica la colpa è tutta e solo di Rey, cosa dobbiamo pensare di una struttura, di un’organizzazione del lavoro e di un sistema di sicurezza che permette che la disattenzione di una sola persona possa produrre un simile disastro?"
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