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22.09.2016 - 16:260
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Sorpresona a Palazzo! Sull'aumento degli stipendi ai ministri per pagarsi la pensione arriva lo stop del PPD: "Ritiriamo il nostro appoggio"

Il gruppo parlamentare pipidino: "È impensabile non porsi qualche domanda di fronte alla richiesta di maggiori sacrifici ai cittadini con il pretesto che ogni centesimo è importante per risanare le casse statali se poi si “trovano” fr. 100'000.-- l’anno senza batter ciglio per aumentare degli stipendi comunque non disprezzabili"

BELLINZONA - Il Gruppo PPD, a sorpresa, ha deciso di ritirare la firma da rapporto commissionale sulla Cassa pensione e sull’aumento dei salari dei Consiglieri di Stato. La decisione è stata comunicata nel pomeriggio dagli azzurri attraverso una nota stampa.

 

"Nella mattinata di martedì scorso – si legge nel comunicato - la maggioranza della Commissione della gestione ha sottoscritto il rapporto di Michele Foletti (Lega) per aumentare il salario dei Consiglieri di Stato, così da compensare l’importo che viene trattenuto a titolo di contributo previdenziale a seguito della decisione Gran Consiglio della fine della scorsa legislatura. Nel pomeriggio della stessa giornata la maggioranza del Gran Consiglio ha votato una serie di misure volte a raggiungere il riequilibrio delle finanze cantonali. Durante la discussione è stato più volte evidenziato che questi provvedimenti, uniti alle misure già decise autonomamente dal Consiglio di Stato, comporteranno diversi sacrifici per i cittadini ticinesi, sia in termini di maggiori oneri fiscali (valori di stima, aumento di alcune tasse causali, riduzione delle deduzioni per trasferte professionali, ecc.), sia in termini di minori aiuti sociali (assistenza, assegni famigliari, sussidi di cassa malati, ecc.). La popolazione ticinese sarà quindi chiamata a uno sforzo considerevole, soprattutto se si confermeranno le notizie di importanti aumenti dei premi di cassa malati per il 2017".

 

"Il Gruppo PPD – prosegue la nota - ha ritenuto di appoggiare queste misure, perché ritiene che solo risanando i conti pubblici sarà possibile assicurare anche in futuro dei servizi e delle prestazioni sociali di qualità. Una simile manovra, proprio per le implicazioni concrete sulla vita dei cittadini, deve però avvenire con un’attenzione particolare alla solidarietà e alla simmetria dei sacrifici, tutelando in particolare le fasce più fragili della popolazione. La maggioranza PLRT-Lega-UDC ha invece deciso di forzare la mano, rifiutandosi persino di rivalutare la norma che imputa un salario teorico a chi, senza sua colpa, non riesce a trovare lavoro e che potrebbe escludere dagli assegni di famiglia (AFI/API) decine di famiglie ticinesi in difficoltà. Questo ha portato ad affossare per pochi voti le conclusioni contenute nel Rapporto del collega Giorgio Fonio e sostenute dal nostro Gruppo. Il Gruppo PPD ritiene che in questo momento delicato occorra dimostrare maggiore sensibilità e maggiore coerenza, ma anche prestar fede a quanto si è sempre predicato, in particolare da parte di chi si dice ad ogni piè sospinto vicino alla gente. È impensabile non porsi qualche domanda di fronte alla richiesta di maggiori sacrifici ai cittadini con il pretesto che ogni centesimo è importante per risanare le casse statali se poi si “trovano” fr. 100'000.-- l’anno senza batter ciglio per aumentare degli stipendi comunque non disprezzabili".

 

"Il Gruppo PPD - termina la nota - comunica pertanto che, a seguito di quanto emerso dalla tornata parlamentare, i suoi rappresentanti in seno alla Commissione della gestione hanno ritirato il loro appoggio al rapporto di Michele Foletti (Lega) sulla questione della Cassa pensione dei Consiglieri di Stato, soprattutto per quel che riguarda l’ aumento di stipendio. La questione verrà pertanto ridiscussa in seno al Gruppo in occasione della prossima riunione, riservandosi altre decisioni. Più in generale si ritiene che la discussione sul salario dei Consiglieri di Stato potrà avvenire al più presto nel quadro della discussione sul Preventivo 2017 e a dipendenza delle misure che saranno previste in questo ambito dai noi sollevato, e all’appoggio che esse troveranno. Si invitano i Gruppi della Lega e del PLRT a riflettere anche loro sull’opportunità di sostenere un aumento di salari che, alla luce delle decisioni adottate dal Gran Consiglio, risulta provocatoria nei confronti della popolazione oggi toccata e delle famiglie in difficoltà dopo l’ennesima decisione parlamentare".

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