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Politica e Potere
22.09.2016 - 17:530
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

9 febbraio, Fiorenzo Dadò: "Offeso come cittadino e come politico. Al Nazionale soluzione nefasta. Qui si sta pericolosamente giocando con la democrazia"

Intervista al capogruppo PPD che commenta con parole forti, chiare e coraggiose la proposta di applicazione votata ieri sera dalla maggioranza del Parlamento: " Questi giochi di palazzo non vanno bene. E se l'UDC lancerà un'iniziativa per abrogare la Libera circolazione sarò il primo a sostenerla"

BELLINZONA – Fiorenzo Dadò ha votato a favore dell'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa". Ma non è tanto questo il punto. In Ticino, da ieri sera, è deflagrato lo sconcerto a causa di quanto deciso dal Consiglio Nazionale per tradurre in legge quel che il popolo ha inserito nella Costituzione il 9 febbraio. Uno sconcerto espresso anche da chi aveva votato contro il testo proposto dall'UDC.

 

L'accusa alla maggioranza della Camera bassa è semplice e al contempo molto pesante: la proposta di applicazione non rispetta la volontà popolare. Si tratta cioè di una grave violazione della nostra democrazia diretta. Anche Dadò, come leggeremo, è scandalizzato da quanto successo a Berna. "Mi sento offeso come cittadino e come politico", per usare le sue parole. 

 

Parole forti, chiare e coraggiose. Il capogruppo PPD non tergiversa e non si nasconde, nonostante il suo partito a livello nazionale abbia approvato il compromesso.  

 

"Quanto deciso ieri sera al Nazionale – dichiara a Liberatv Dadò - è una soluzione nefasta che non mi trova per nulla consenziente. Qui si sta giocando pericolosamente con la democrazia. Il popolo svizzero si è espresso in maniera chiarissima il 9 febbraio. Mi auguro che il Consiglio degli Stati corregga il tiro. Questi giochi di palazzo non vanno bene. Lo dico senza giri di parole: io non sono d'accordo. Il PPD ha cercato di fare qualcosa per inasprire il testo per quanto riguarda i contingenti ma non si è trovata la maggioranza".

 

Qual è dunque la posizione del gruppo in Gran Consiglio del PPD?
"Il nostro gruppo ribadisce la posizione espressa dopo il voto e che abbiamo approvato in Parlamento: vogliamo che ci siano i contingenti e che siano decisi a livello cantonale. Non vediamo nessunissimo problema di applicabilità in questa proposta. In ogni Cantone c'è un Consiglio di Stato, e un relativo Dipartimento che si occupa di queste problematiche, che sono pienamente legittimati e in grado di valutare se e quando sono necessari i contingenti"

 

Prima ha detto: "si sta pericolosamente giocando con la democrazia". Cosa intende dire più nello specifico?
"Quando il popolo, a seguito di un dibattito pubblico e di un voto, prende una decisione, questa va semplicemente applicata nel modo più fedele e coerente possibile.  Ripeto: l'indicazione data dagli svizzeri e dai ticinesi su questa iniziativa è stata chiarissima. Fare proposte, come nel caso specifico, che snaturano completamente il nocciolo della decisione non è accettabile, anche se questo comporta dei problemi con l'Europa. Noi qui non siamo nel regime di Pyongyang: in Svizzera e in Ticino comanda la gente. Quanto deciso ieri dal Nazionale mi offende come cittadino e come politico che vede bistratta la propria categoria". 
 

Quali conseguenze teme?
"Molto peggiori di quelle che avremmo avuto con un'applicazione corretta del 9 febbraio. Se non si trovano alla svelta dei correttivi che vadano più o meno bene alle persone moderate che hanno votato a favore dell'iniziativa UDC, partirà di certo qualche nuova iniziativa ben più drastica. E nessuno si faccia illusioni: il risultato sarà ancora più chiaro del 9 febbraio. Primo perché, né in Europa né in Svizzera, la situazione è migliorata da allora, anzi. E secondo perché anche alcuni che in quell'occasione hanno votato contro, vedendo questi giochi di Palazzo, questa volta voterebbero a favore in difesa della democrazia diretta. Prendere decisioni come quelle di ieri sera non è fare il bene del Paese ne della coesione nazionale". 

 

L'UDC ha già ventilato l'ipotesi di un'iniziativa che chiede di disdire l'accordo sulla Libera circolazione. Lei come la vede?
"Io non sono favorevole alla Libera circolazione e non da oggi. Non l'ho mai votata. È chiaro che, a titolo personale, se dovesse essere lanciata un'iniziativa del genere sarò il primo a sostenerla. La Libera circolazione equivale a togliere tutte le serrature dalle porte di casa. Una bella idea sulla carta, a livello di idealismo, ma bisogna essere realisti. E realisticamente non credo che troverei un solo cittadino in Ticino o in Svizzera disponibile a togliere la serratura da casa sua".

 

Essendo che il suo partito, insieme a PLR e PS, ieri al Nazionale ha votato questa proposta di applicazione, teme delle ricadute per voi negative a livello cantonale? Penso nell'immediato al risultato dell'iniziativa Prima i nostri?
"Sa, questo fa parte del gioco delle parti. Per poter dare un giudizio complessivo bisognerebbe essere a Berna. Il PPD ha comunque provato a difendere i contingenti ma non è stato seguito. Il mio augurio, lo ripeto, è che gli Stati invertano decisamente la rotta. Per quanto riguarda "Prima i nostri" quasi sicuramente la decisione del Nazionale influirà sul risultato del voto a favore dell'iniziativa". 


AELLE

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