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Pane e Vino
13.10.2016 - 17:380
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Siluro contro la Bacchica: undici associazioni che animano la Festa d'autunno chiedono al Municipio di Lugano di non autorizzare una nuova edizione. La lettera è durissima: "Lede l'immagine della Città e il nostro lavoro. Altro che festa del vino!"

Ecco la lettera: "Città del vino = pigiatura con i piedi e Bacco che ha quale compito far ubriacare gli altri? Tradizioni popolari = nessuna presentazione di gruppi locali ma orchestrine e sbandieratori provenienti dalla vicina penisola”…

LUGANO – È una sorta di petizione, quella inviata nei giorni scorsi al Municipio di Lugano. Una lettera di vibrante protesta, con la quale i presidenti di undici associazioni cittadine – dai pescatori al Velo Club, dai Canterini ai Cantori delle cime, dalla Federale di ginnastica a Nüm da Lügan, fino agli Amici del Grott Mobil – chiedono al sindaco, e al Municipio, di non autorizzare nuove edizione della Bacchica.

Una lettera ferma e severa, quella scritta dalle associazioni che animano la Festa d’autunno, che mette in luce tutti i problemi che hanno caratterizzato quella che è stata presentata ma non è stata una “festa del vino”.
Le associazioni sottolineano infatti che “Lugano città del vino e delle tradizioni popolari” usato dalla Bacchica “è uno slogan assai fuorviante”.

E aggiungono che “la presentazione mediatica dell’evento ha abilmente creato nell’utente, sia locale che turista, falsa aspettative dando oltretutto un’immagine poco edificante della nostra città, del nostro territorio e delle nostre tradizioni, e non da ultimo minando sia gli sforzi che il Dicastero preposto sta facendo per rendere Lugano turisticamente più attraente, sia la salvaguardia del nostro artigianato e delle nostre tradizioni popolari”.

I firmatari elencano i problemi già segnalati dopo la terza edizione della Bacchica da liberatv che ha pubblicato la lettera di un cittadino indignato: “Città del vino = pigiatura con i piedi e Bacco che ha quale compito far ubriacare gli altri? Tradizioni popolari = nessuna presentazione di gruppi locali bensì orchestrine e sbandieratori provenienti dalla vicina penisola. Artigianato locale? Ristorazione con prodotti locali?”…

Immagine di basso livello per Lugano, aggiungono, che va a discapito “di coloro che sono al fronte e operano costantemente non solo per i cittadini ma anche per i turisti”. Un’immagine che “lede il buon nome nostro, della città di Lugano e della Festa d’autunno”.

“Anche noi ‘grottinari’ – si legge ancora nella lettera -, che tanto lavoriamo per le nostre associazioni e movimenti, ribadiamo il nostro malcontento”.

La Festa della vendemmia, scrivono i firmatari, “è risorta come Festa d’autunno e, grazie al lavoro svolto finora ad ampio raggio e con il tempo si è fatta apprezzare dal numeroso pubblico che accorre ad ogni edizione. Questa è la connotazione che deve essere consolidata da tutti, autorità comprese”.

Poi, il siluro finale: “A fronte di ciò chiediamo al Municipio di rifiutare il ripetersi della Bacchica a tutela dell’immagine della città, della Festa d’autunno, delle associazioni coinvolte, degli artigiani locali e, non da ultimo, nel rispetto di tutte le altre manifestazioni cittadini e dei loro attori”.

emmebi
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