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21.10.2016 - 16:040
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Dalle parole ai fatti: corsi di dialetto nelle scuole elementari di Lugano". Sei Consiglieri Comunali leghisti presentano una mozione: "Proponiamo l'entrata in vigore con l'anno scolastico 2017-18"

Nicholas Marioli e cinque colleghi lanciano l'idea: "Questa mozione vuole anche finalmente superare i luoghi comuni che tendono a ritenere il dialetto un'espressione di una volgarità popolare, ma dare il giusto e doveroso spazio a un elemento spiccatamente di casa nostra (non occorre andare lontani per osservare Oltregottardo l'affezione allo svizzero-tedesco)"

di Nicholas Marioli*


Il dialetto è purtroppo in crisi da parecchi anni, in particolare tra le nuove generazione che è sempre meno parlato. Eppure fa parte della nostra identità territoriale e locale e delle nostre tradizioni.
Già la lingua italiana in Ticino prevede correntemente dei termini propri. Basti pensare alle seguenti mutazioni rispetto alla lingua italiana, ad esempio: radar (autovelox), natel (telefonino), scotch (nastro adesivo), vignetta (bollino), comandare (ordinare), garage (concessionario), azione (offerta speciale), rollanden (tapparelle), riservare (prenotare), autopostale (corriera), tipp-ex (cancellino), Cantone (Regione).

 
Diversi movimenti popolari stanno lottando affinché il dialetto venga rivalorizzato, pensiamo ad esempio la petizione per far rientrare nei palinsesti della RSI le commedie dialettali. È necessario che anche i giovani per lo meno passivamente comprendano le variate lingue locali, anche per poter instaurare dei buoni rapporti con tutte le componenti locali del nostro Cantone e della nostra Città: dall'ambiente bancario all'ambiente contadino, dai giovani ai “noss vècc”.

 
Lo stesso Franco Lurà, direttore del centro di dialettologia e di etnografia, interpellato esplicitamente su TicinoLibero (http://www.ticinolibero.ch/il-dialettologo-lura-dialetto- per-chi-vuole-il-passaporto-le-priorita-sono-altre/), non ha negato la crisi del dialetto e nelle scuole riferiva che "personalmente immaginerei di fare qualche esperimento, non solo dal punto di vista grammaticale bensì una trasmissione che tenga conto di tutto quello che è il mondo che si collega al dialetto, ovvero una conoscenza storica, dei rapporti sociali, di storie, leggende, aneddoti locali e tradizioni. Vedrei un insegnamento, dunque, a 360°".

 
Spesso da più parti si lamenta il disgregamento delle nostre tradizioni, poi però concretamente si propone poco. Questa mozione vuol proprio dare una prima risposta in questo senso.
Si propone pertanto che il Municipio di Lugano modifichi il regolamento di istituto delle scuole, affinché siano offerti corsi opzionali di usi e costumi territoriali, con un taglio particolarmente legato alla cultura locale e popolare. Proprio ora che Lugano si è estesa dall'Arbostora al Gazzirola, v'è un chiaro interesse comunale a una simile iniziativa. In tale ambito deve essere data la possibilità agli allievi anche di frequentare corsi di conversazione di dialetto. Volutamente si pone l'accento sulla conversazione, perché il dialetto è un idioma che non ha, per il momento, una vera tradizione scritta. Il dialetto si conserva innanzitutto con il parlarlo e non approfondendolo in forma accademica con lo studio delle regole grammaticali e sintattiche. Questa mozione vuole contribuire anche a scongiurare che il dialetto diventi una sorta di latino, che sostanzialmente è confinato al contesto accademico e letterario (poesie, ecc.).

 
Questa mozione vuole anche finalmente superare i luoghi comuni che tendono a ritenere il dialetto un'espressione di una volgarità popolare, ma dare il giusto e doveroso spazio a un elemento spiccatamente di casa nostra (non occorre andare lontani per osservare Oltregottardo l'affezione allo svizzero-tedesco).


Finalità


Nell’ambito delle attività d’integrazione, il servizio scolastico promuove corsi facoltativi di usi e costumi territoriali, particolarmente legati alla cultura locale e popolare. In tale ambito v'è la possibilità per coloro che lo desiderano di partecipare a corsi di conversazione dialettale.

 
Conclusione

 
Per questi motivi, si chiede al Consiglio comunale di decidere:

 
1. La mozione è accolta e il Municipio è incaricato di modificare il Regolamento dell’istituto scolastico comunale di Lugano come segue:

 
2. La modifica entra in vigore con l'anno scolastico 2017-18.

 
3. Scaduti i termini per l'esercizio del diritto di referendum, la modifica entra in vigore con la ratifica dell'autorità di vigilanza. Il Municipio è incaricato del seguito della procedura.


*Consigliere Comunale Lega
 


 
Cofirmatari: Daniele Casalini (Lega), Ero Medolago (Lega), Omar Wicht (Lega), Marco Seitz (Lega), Norman Luraschi (Lega)

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