STABIO - La polizia oggi è tornata sul luogo del delitto. Ammesso che quello sia davvero il luogo dove è morta N.A, la 35enne maestra di Stabio il cui corpo è stato rinvenuto domenica a Rodero, poco dopo il confine del Gaggiolo.
Gli inquirenti sono infatti tornati nella casa dove la vittima viveva con la madre. L’obiettivo principale, come riferisce la RSI, era verificare la versione dei fatti rilasciata dal cognato della vittima nel corso dell’interrogatorio di giovedì condotto alla Farera.
Il 42enne, finora l'unico indagato, avrebbe raccontato agli investigatori di essersi recato a casa di N.A venerdì all'ora di cena. Il corpo della donna - sempre secondo ciò che filtra dall'interrogatorio dell'uomo, accusato di omicidio intenzionale - si sarebbe trovato nella stanza da letto. Particolare che i rilievi avrebbero confermato.
Finora l'indagato non ammette l'omicidio, affermando che al suo arrivo la maestra era già morta. Lui avrebbe "solo" portato via il corpo per evitare ai genitori lo shock della morte della figlia. In particolare, secondo il suo racconto, l'avrebbe avvolta in un tappeto e con un sacchetto le avrebbe coperto il viso poiché la testa sanguinava.
L'autopsia, sempre secondo quanto raccolto dalla RSI, aveva già lasciato intuire come possibile causa del decesso il soffocamento con un materiale leggero. Compatibile dunque con il sacchetto. Tuttavia di macchie di sangue non ne sarebbero state viste nella casa, almeno a un primo esame visivo.
Vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni.