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25.10.2016 - 17:480
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Presidenza PLR: un disegnino a brutta sullo stato dell'arte, candidati papabili e il grande nodo dell'alleanza o meno con il PPD. Tra opinioni, umori e pettegolezzi confidati da un grande ex primattore del partito

Se Lombardi e Cattaneo avevano già sfiorato le congiunzioni per le ultime Federali, i due nuovi presidenti dei partiti di centro dovranno finalmente stabilire se è ora di fare il grande passo, oppure no. Soprattutto con la prospettiva che le congiunzioni possano diventare strumento anche del sistema elettorale per le cantonali. E forse, visto l'andazzo, dovrebbero essere proprio PPD e PLR a spingere e ad insistere in questa direzione

di Andrea Leoni


Oggi pomeriggio ho scambiato due parole con un grande ex primattore PLR che non sentivo da un po'. Nella chiacchierata ci siamo confrontati con opinioni, pronostici, e qualche piccolo pettegolezzo da comari al lavatoio telefonico sul prossimo presidente. Lui mi ha pure riferito qualche innocente confidenza (nessun segreto e nessuna notizia, per carità…) che ha raccolto qua e là tra gli amici importanti del partito, come sempre piuttosto sfiduciati e critici quando si tratta di esaminare un presente che non li vede più protagonisti e di successioni con li riguardano. 

 

Chi è non posso scriverlo e neppure chi sono gli altri. Non gli metterò in bocca neanche una parola detta o riferita. Esporrò soltanto il succo della conversazione - una somma delle cose dette da entrambi - che può essere di qualche interesse come disegnino a brutta dello stato dell'arte. Umori compresi. Premessa da annotare a margine: tutti i nomi che si fanno vanno pesati al netto degli impegni personali e professionali che, in ogni caso, mal si concilino con la carica di presidente.

 

La situazione è fluida ma i papabili al momento sono più o meno quelli usciti sui giornali. Natalia Ferrara, Bixio Caprara, Karin Valenzano Rossi, eccetera. Ma cominciamo con un inciso su Alex Farinelli: per lui sarebbe un suicidio politico cedere alle lusinghe e candidarsi alla successione di Rocco Cattaneo. Perché bere l'amaro calice della presidenza - che porta sempre più inimicizie che simpatie - quando da capogruppo e da sindaco di Comano si è ritagliato lo spazio ideale e in serenità può costruirsi una carriera con vista sulla stanza più ambita di Palazzo delle Orsoline? La domanda ha una risposta talmente scontata che in effetti pare quasi stupido porsela. D'altra parte l'esempio di Christian Vitta, che per due volte poteva diventare presidente, e saggiamente è rimasto capogruppo avendo come obbiettivo il Governo, è lì come un monito per il suo successore di grado in Gran Consiglio. 

 

Bixio Caprara potrebbe rappresentare un buon compromesso. Radicale "sui generis", anche perché a Bellinzona liberali non si può essere. L'età è giusta, i voti personali ci sono, in Parlamento si è occupato di dossier importanti. L'imprinting centrista favorisce un compromesso naturale fra le anime. Se l'idea dovesse piacergli, potrebbe essere il favorito.

 

 

Natalia Ferrara. Giovane, donna, preparata e che studia. Anche lei ottimi "pesanti" in Parlamento, nonostante sia novizia. Sottocenerina e nomò: dunque di una regione un po' trascurata dall'ultimo PLR. Forse, secondo qualcuno, con qualche simpatia di troppo verso un certo gruppo radical chic luganese. In principio, cioè in campagna, frontwoman anti-leghista ma col tempo questo tratto sembra essersi sbiadito. Non si può insomma inserir in un ovale di centrosinistra stretto (al contrario di un altro nomò, Matteo Quadranti, la cui candidatura non sembra avere l'ossigeno per decollare). In tv viene bene e generalmente gode di buona considerazione sulla stampa. Ambizione tra il giusto e l'eccessivo, talvolta. E questo secca un po', come sempre. Candidatura forte, in ogni caso. 

 

Karin Valenzano Rossi. Donna e astro nascente della Lugano  liberale radicale. A chi la conosce fa sempre buona impressione, sia come persona sia per le competenze che esprime. Valentino Benicchio, presidente del PLR  del Luganese, la sponsorizza apertamente per la presidenza. Ancora poco conosciuta sul piano cantonale (ma le elezioni son lontane…) e comprensibilmente forse un po' naïf dal profilo politico, si dice. Tuttavia si porta dietro l'allure dell'outsider. E questo fascino di solito porta lontano.

 

Detto dei nomi c'è una considerazione politica piuttosto rilevante che pesa sulla scelta del prossimo leader. Scrutando i futuri orizzonti, e accarezzando i sogni di traguardi nuovamente ambiziosi, è evidente che il nuovo presidente liberale radicale dovrà decidere quale impronta dare al rapporto strategico-elettorale con il PPD. Se Lombardi e Cattaneo avevano già sfiorato le congiunzioni per le ultime Federali, i due nuovi presidenti dei partiti di centro dovranno finalmente stabilire se è ora di fare il grande passo, oppure no. Soprattutto con la prospettiva che le congiunzioni possano diventare strumento anche del sistema elettorale per le cantonali. E forse, visto l'andazzo, dovrebbero essere proprio PPD e PLR a spingere e ad insistere in questa direzione. Molto meno faticoso, compromettente e logorante, di stravolgimenti del sistema elettorale, listino e compagnia cantante.  

 

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