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17.11.2016 - 12:290
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La porno "artista" svizzera Milo Moiré sbrocca del tutto. Lancia sui social l'iniziativa "Incontrami nella tua città". Ovviamente chi la invita, oltre a potersi fare un selfie con lei come mamma l'ha fatta (e magari qualcosa di più), deve pagare. Ecco sto

Sulle sue bacheche social la Moiré ha lanciato la sua ultima follia: “Let's make it happen! Meet Milo Moiré in your city"

DUSSELDORF - Milo Moiré, l’artista (così si autodefinisce) svizzera celebre per le sue sexy performance, ha sbroccato del tutto proseguendo decisamente sulla via del porno imboccata qualche mese fa. Sulle sue bacheche social ha lanciato la sua ultima follia: “Let's make it happen! Meet Milo Moiré in your city".

In buona sostanza l’avvenente “artista” 33enne che dipinge usando uova colorate espulse dalla vagina o gira nuda per strada invitando i passanti a palparla nelle parti intime (ma non più di 30 secondi), chiede agli uomini di tutto il mondo di invitarla nella loro città per farsi fotografare nuda accanto a lei. Ovviamente la performance mica è gratis. Chi si annuncia deve indicare il proprio luogo di residenza e la somma che è disposto a pagare. Non è chiaro se, oltre al selfie, si possono scegliere altre opzioni…



Ma chi è ‘sta Moiré? Di origine slovacca e spagnola, è nata nel 1983 in Svizzera, dove si è diplomata in disegno e pittura nel 2002 è laureata in psicologia nel 2011 all'Università di Berna. Ha iniziato come valletta televisiva e modella e poi come pittrice d'ispirazione espressionista e surrealista, sulle orme di artisti - perlopiù di area nordeuropea, come Francis Bacon ed Edvard Munch. Ma poi, nel 2007, durante una vacanza a Tenerife, ha sentito alla radio un'intervista radiofonica alla celebre performer Marina Abramovic, che l'ha indotta a esibirsi a sua volta, già pochi mesi dopo, come artista performativa, attività che oggi svolge a tempo pieno. Attualmente vive e lavora a Düsseldorf, in Germania, insieme al suo compagno ed agente, il fotografo P. H. Hergarten (alias Peter Palm). Oltre che dall'esempio della Abramovic, si legge su Wikipedia, la Moiré sostiene di aver tratto ispirazione soprattutto dalle idee e realizzazioni del movimento Fluxus e in particolare di Joseph Beuys, che era attivo proprio a Düsseldorf, mentre, per quanto riguarda i contenuti pornografici delle sue performance, le sue fonti d'ispirazione dichiarate sono anglosassoni: le "ragazze perdute" (le Lost Girls) dei fumetti di Alan Moore e i lavori di Paul McCarthy, Valie Export e Carolee Schneemann.

Nel 2015 a Parigi è stata trattenuta per alcune ore dalla polizia per essersi offerta di farsi fotografare nuda con chiunque volesse fare un "selfie" con lei in Place du Trocadéro. Nel giugno 2016 a Londra è stata sottoposta a fermo di polizia per 24 ore, processata e multata per "atti osceni in luogo pubblico" perché, per eseguire la sua performance "Mirror Box", si lasciava tastare il seno e masturbare dai passanti in Trafalgar Square.
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