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26.12.2016 - 10:140
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

The 'Last Christmas' di George Michael... Con lui, morto a soli 53 anni, scompare una delle più grandi pop star di tutti i tempi. Dagli Wham alla straordinaria carriera solista iniziata con un duetto con Aretha Franklin. Le sue battaglie civili e la rivin

Così, dopo David Bowie, Prince, Leonard Cohen, Paul Kantner, Keith Emerson, Greg Lake, e Rick Parfitt degli Status Quo, il 2016 si chiude con un altro lutto nel mondo della musica

LONDRA - George Michael è morto a soli 53 anni, colpito da un infarto. I soccorritori, arrivati ieri pomeriggio nella sua casa nell'Oxfordshire, non hanno potuto che constatarne la morte. La polizia ha precisato che "non ci sono circostanze sospette” legate alla scomparsa del celebre artista. Il suo manager ha detto che Michael “è stato ucciso da un problema cardiaco”.

Durante la sua lunghissima carriera, durata 40 anni, ha venduto 100 milioni di dischi. E se n’è andato proprio nei giorni in cui nell’aria di tutto il mondo risuonavano le note della sua Last Christmas, un brano, e un video, memorabile degli Wham!, la band che segnò la generazione inglese degli anni Ottanta. "Lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore, ma il giorno successivo l'hai buttato via. Quest'anno, per evitare le lacrime, lo darò a qualcuno di speciale", recita il ritornello del brano, che racconta la fine di una relazione.




Degli Wham!, fondati col suo socio Andrew Ridgeley, Michael non faceva più parte da una trentina d’anni, ma da solista la sua fama era esplosa, dando vita a una carriera incredibile, accompagnata però da una vita di eccessi.

“Un semplice parrucchiere con velleità canore”, lo definì Mick Jagger. Ma lui, George Michael -. al secolo Georgios Kyriacos Panayotou - è stato una star di caratura mondiale e ha indicato la strada ad un’intera generazione di nuovi cantanti pop inglesi.
Negli ultimi due anni di lui si è parlato poco, anche sui tabloid inglesi, che lo perseguitavano perché guidava ubriaco o in possesso di stupefacenti, o perché sorpreso in un bagno con un poliziotto.

La sua omosessualità, nascosta nei primi anni, quando doveva recitare la parte del sex symbol, venne poi dichiarata e George Michael visse la sua vita affettiva accanto al compagno Kenny Gross, non senza fasi di alti e bassi.

Così, dopo David Bowie, Prince, Leonard Cohen, Paul Kantner, Keith Emerson, Greg Lake, e Rick Parfitt degli Status Quo, il 2016  si chiude con un altro lutto nel mondo della musica.

Michael fu una delle star più popolari del pop degli anni Ottanta, condividendo il podio con Duran Duran e Spandau Ballet: riportò nella musica la melodia, dopo l’esperienza del punk.  Quello degli Wham fu etichettato come un pop leggero, da fotoromanzo: brani da consumare in fretta, senza velleità particolari, ma alcuni, come “Last Christmas”, sono entrati nella storia e nella memoria collettiva.

L’avventura solista di Michael iniziò nel 1986, con un duetto con Aretha Franklin. L’artista voleva cancellare il passato e dimostrare che era capace di fare molto di più. Da questa esperienza nacque una musica straordinaria, raffinata, che alle note del soul e del pop, basata sulla grande voce e sulla teatralità del suo interprete.

Di Michael vanno anche ricordate le battaglie civili, le prese di posizione contro la politica di Margareth Tatcher e contro quella di Tony Blair sull’Iraq, o in difesa dei diritti dei gay, come pure la sua partecipazione al Live Aid e al Mandela Day.


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