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Analisi
22.01.2017 - 11:500

Sulle casse malati Fiorenzo Dadò manda un messaggio a Paolo Beltraminelli. Il neo presidente del PPD fa la prima mossa politica importante: "Saccheggio intollerabile: saremo in prima fila in questa battaglia"

L'ANALISI - Dadò ha messo in cima alle sue priorità programmatiche questo tema: "È impensabile continuare a tacere di fronte al continuo incessante e intollerabile saccheggio alle tasche dei cittadini ad opera delle Casse Malati". Una posizione in netta controtendenza rispetto a quella finora espressa dal ministro PPD

di Andrea Leoni

 

La prima mossa politica di Fiorenzo Dadò è forse passata un po' in sordina ieri nel clima festoso del congresso di Bellinzona che lo ha acclamato presidente. Ma si tratta di un primo passo deciso sulla scacchiera interna del PPD.

 

Dadò ha infatti messo in cima alle sue priorità programmatiche la battaglia contro le casse malati. Lo ha detto nel suo discorso di insediamento: "È impensabile continuare a tacere di fronte al continuo incessante e intollerabile saccheggio alle tasche dei cittadini ad opera delle Casse Malati". E lo ha ripetuto con ancora più chiarezza ai microfoni del Quotidiano, casomai a qualcuno fosse sfuggito: "C'è un alto temo che mi sta particolarmente a cuore ed è quello del continuo aumento dei premi delle casse malati. Il PPD ticinese sarà in prima fila nel combatterlo".

 

Ora, noi ci limitiamo a mettere insieme alcuni pezzi del mosaico che ci paiono coerenti, senza voler pretendere che il risultato corrisponda precisamente al disegno complessivo e senza voler seminare zizzania o montare la panna, tanto per capirci. Lo facciamo solo come spunto di riflessione e con sincero spirito di analisi.

 

Cominciamo con un fatto incontestabile: la responsabilità politica del dossier casse malati in Ticino è in primis nelle mani del PPD che, con Paolo Beltraminelli, dirige il Dipartimento Sanità e Socialità. E proprio il ministro della sanità, lo scorso 30 di ottobre, pubblicò su Facebook una riflessione che fece discutere parecchio e che andò di traverso anche ad alcuni esponenti del suo partito. "In questi giorni - scriveva Beltraminelli - nelle case dei ticinesi stanno arrivando le polizze per i premi di cassa malati 2017. In media l'aumento è poco sotto il 6% ma per molti l'aumento è stato maggiore. Quando i premi aumentano molti sono contrariati e i primi ad essere presi di mira sono i politici e gli assicuratori malattia. È uno sfogo comprensibile ma riduttivo, anche perché nel 2015 ad esempio gli assicuratori malattia hanno speso di più per pagare le prestazioni rispetto ai premi incassati! La sanità in Svizzera è di qualità ed accessibile a tutti, ma genera costi molto alti e il suo pagamento è basato sulla solidarietà. Siamo tutti coinvolti, i fornitori di prestazioni (medici, ospedali, farmacisti, medicinali...) che hanno certamente margini di risparmio sui loro costi e noi cittadini che consumiamo molto. Se non ci saranno dei cambiamenti strutturali, con l'invecchiamento della popolazione e il miglioramento delle tecnologie i costi nei prossimi anni non faranno che aumentare in modo importante".

 

C'è chi ritenne questo post un atto di realismo e di coraggio politico e chi, soprattutto a fronte dell'ultima stangata, un atto se non di calabraghismo, di estrema timidezza verso gli assicuratori. Un rimprovero quest'ultimo che negli ultimi anni è stato spesso mosso al ministro pipidino.

 

Sia come sia le parole di Dadò, e anche questo ci pare un fatto, vanno in netta controtendenza. E qui vale la pena aggiungere un'altra tessera pesante del mosaico. Pochi giorni fa, in un'intervista al Corriere del Ticino, il nuovo presidente ha lanciato un chiaro avviso ai naviganti: "Nessuno di noi è eletto alle cariche che occupiamo in modo autonomo, ma siamo stati scelti per dare voce a determinati valori e per realizzare delle priorità che stanno a cuore alla popolazione che ci sostiene. E questo, pur con l’autonomia che va riconosciuta al consigliere di Stato, vale anche per Beltraminelli".

 

Con questa dichiarazione chiudiamo il cerchio: perché se interpretiamo quanto finora esposto con coerenza, è evidente il messaggio di Dadò al suo Consigliere di Stato: sui premi delle casse malati bisogna cambiare linea, schierandosi apertamente contro gli assicuratori. Un messaggio che il nuovo leader azzurro avrà di certo già avuto modo di esprimere a quattrocchi al ministro, ma che ieri ha voluto lasciar intendere anche a livello pubblico. E, a ben pensarci, neppure tanto velatamente.

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