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Cronaca
08.02.2017 - 16:140
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Falsi permessi di dimora, al centro dell'inchiesta che ha portato in carcere un funzionario dell'Ufficio migrazione e una sua ex collega c'è un 25enne bellinzonese di origine kosovara. Vendeva i documenti a stranieri usando come paravento una finta impres

Il giovane ha ammesso i reati: avrebbe corrotto i due statali. La donna però respinge le accuse, così come il quarto arrestato

BELLINZONA – Al centro dell’inchiesta che ieri ha portato all’arresto di un funzionario dell’Ufficio migrazione, un 28enne del Bellinzonese, e di una ex dipendente sua coetanea, licenziata l’anno scorso per motivi disciplinari, c’è un giovane di nazionalità svizzera ma di origine kosovara. In carcere è finito anche suo fratello, di 27 anni. Quest'ultimo e la donna respingono le accuse.

Secondo la RSI il ragazzo, che ha 25 anni, ha ammesso di aver venduto dei permessi di dimora che hanno consentito a stranieri di soggiornare illegalmente in Ticino. Permessi che otteneva corrompendo i due funzionari arrestati.

Il giovane ha diversi precedenti penali ma di altra natura, ed è cresciuto a Bellinzona, dove aveva creato un’impresa edile, la Aliu Big Team, oggi in liquidazione, che non ha mai svolto alcun lavoro. Quella ditta serviva unicamente come paravento per il rilascio dei permessi che venivano venduti a circa mille franchi l’uno. Permessi già rilasciati ad altre persone, sempre secondo la RSI, che venivano contraffatti cambiando la fotografia del titolare. Il 25enne ha parlato di una ventina di casi in totale, per un illecito che si aggirerebbe dunque attorno ai 20'000 franchi.

C’è poi un secondo filone, al quale però i due funzionari sembrerebbero estranei: quello dei passaporti falsi di vari paesi dell’Unione Europea, confezionati all’estero. Il 25enne aveva già scontato sei mesi in Kosovo e nei suoi confronti c’era un ordine di cattura internazionale, eseguito ieri appena è tornato in Ticino. L’inchiesta, coordinata dal procuratore Antonio Perugini, è scattata in seguito a una segnalazione della responsabile della Sezione della popolazione. Sul caso si era a sua volta attivata Berna, anche sulla scorta di indicazioni ricevute dall’estero.

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