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11.02.2017 - 19:210
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

E siamo alla finalissima. Bilancio di Sanremo il festival che chi dice di non aver guardato nemmeno un istante mente... Silenzio, parla Marco Masini. "La musica decreterà tante cose, non solo un podio o una classifica, ma anche la vita di tutti noi che si

Sanremo è giunto alla serata finale. Ha fatto rumore l’eliminazione di Albano, tornato dopo l’infarto a sfoggiare il suo vocione che ha fatto innamorare generazioni, così come per molti meritava la finale anche Gigi D’Alessio. Nella settimana che ha visto consacrarsi la coppia Conti-De Filippi, la favorita è Fiorella Mannoia

di Paola Bernasconi (per Ticinolibero)

Dopo una settimana di canzoni, ospiti e eliminazioni, Sanremo è giunto alla serata finale, e probabilmente chi afferma di non averlo mai guardato, neppure per un momento, mente.
Ha fatto rumore l’eliminazione di Albano, tornato dopo l’infarto a sfoggiare il suo vocione che ha fatto innamorare generazioni, così come per molti meritava la finale anche Gigi D’Alessio. Nella settimana che ha visto consacrarsi la coppia Conti-De Filippi (abiti e conduzione sobria la loro, sempre un passo dietro i veri protagonisti), la favorita è Fiorella Mannoia, tornata al Festival con una preghiera laica sulla vita.

Piace, e parecchio, Ermal Meta, vincitore nella serata cover, con un’impegnativa canzone che parla di violenza familiare. Ha colpito Fabrizio Moro, con la sua “Portami via”, particolare certamente nello stile e nell’interpretazione Francesco Gabbani, che con la sua scimmia danzante ha portato animazione, mentre anche l’unico rapper in gara, Clementino, passa il turno, assieme all’amore appena sbocciato di Bianca Atzei.

Con il terzo posto nella serata cover, dove ha riportato all’attenzione del grande pubblico “Signor Tenente” di Giorgio Faletti, Marco Masini al Festival ha portato un nuovo progetto, una nuova evoluzione della sua carriera. La sua “Spostato di un secondo”, il paradosso di cosa accadrebbe potendo tornare indietro nel tempo per rivivere e cambiare alcuni eventi, rappresenta il lancio del nuovo album. Con un look nuovo e temi nuovi, potrà far bene. Lo abbiamo avvicinato per parlare di questa kermesse.

Marco, con che aspettative stai affrontando la gara?
“Non ho aspettative. La cosa bella è potersi raccontare in tre minuti e mezzo a tutti coloro che guardano, che ascoltano, per far capire un cambiamento, l'evoluzione di una vita. Alla fine, chi scrive racconta la vita che ha vissuto, e quella che hanno vissuto gli altri”.

Dunque, a che punto sei della tua vita e della tua carriera? Prima di un concerto a Lugano avevi parlato di un album in cui sarebbe emerso un Masini 4.2, ricordi?
“Al di là dei numeri, credo di essere in un momento di consapevolezza, di maturità rispetto ai venti o ai trent'anni. Si scrive musica anche attraverso esperienze umane e sociali, e credo di essere a un punto dove tutto sta per iniziare, io penso che la vita cominci sempre oggi”.

Che Festival sta andando in scena, secondo te?
“Carlo Conti ha riportato la canzone al centro dell’attenzione. Magari ci sarà un brano che si imporrà sul lungo tempo, come ce ne sarà uno che avrà un ruolo di spicco durante la kermesse perché se lo merita. Credo che in questo Festival la musica decreterà tante cose, non solo un podio o una classifica, ma anche la vita di tutti noi che siamo qui a raccontarvela, ed è il bello di Sanremo”.

Non si è parlato solo di amore, nei testi, ma i vari cantanti hanno toccato temi diversi, anche sociali. Concordi?
“Da ciò che vedo, penso ci sia bisogno di un po' di sensibilizzazione, la musica sta andando verso questo, in un momento difficile per l'Italia e per il mondo. Sicuramente chi scrive strizza l'occhio anche a quello che è un messaggio di comunicazione interessante”.

Il tuo brano, "Spostato di un secondo", parla del concetto di voler avere la possibilità di tornare indietro nel tempo per cambiare le proprie scelte. Ma se così fosse, dovresti conoscere anche il futuro, sei d'accordo?
“Diciamo che è un concetto utopico, dove si ripercorre e si rilegge la vita cercando di raggiungere sé stessi. Poi però correggendo alcune cose tu non raggiungeresti te stesso perché saresti un altro, quindi alla fine è un loop da cui si cerca di scappare”.

Temi impegnativi, come quelli che toccherai nell'album in uscita fra pochi giorni. D'altronde, non sei mai stato un cantante che canta solo amore ma hai sempre voluto scegliere argomenti "pesanti" per riflettere...
“Non mi è mai piaciuto solo cantare l'amore. L’amore va inteso però a 360°, non è solo quello per una donna che si canta, ma l'amore in generale, anche per se stessi. Anzi, forse prima di tutto per sé stessi, perché senza amor proprio non si può regalare amore agli altri”.

Parli di momenti in cui si farebbe qualcosa di diverso, cosa farebbe Marco Masini in un altro modo, tornando indietro?
“Le scelte sono tante, non si possono riassumere in poco tempo. Analizzando i singoli momenti della vita, ci vorrebbe molto tempo, forse il tempo di una vita stessa”.
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