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14.02.2017 - 12:590
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Permessi, il Governo interviene: audit sull'Ufficio migrazioni (affidato a Corti e Pasi) e gruppo di lavoro per valutare altri settori sensibili dell'amministrazione. Bacchettata a Norman Gobbi per la frase al Tages Anzeiger: "Errore di comunicazione"

Il Consiglio di Stato ha deciso di intervenire dopo i nuovi sviluppi dell'inchiesta penale. Il direttore del DI: "La "furibondaggine" non è passata". E sbotta contro il 25enne indagato: "Lo abbiamo salvato dall'assistenza!"

BELLINZONA - Un audit sull'Ufficio delle migrazioni. Un gruppo di lavoro incaricato di valutare le misure di controllo all'interno dei settori sensibili dell'Amministrazione pubblica. E la frase di Norman Gobbi al Tages Anzeiger ("È stato un errore di comunicazione") è stato un errore di comunicazione.
 
Sono queste le tre comunicazione fatte oggi dal Consiglio di Stato, nel corso di una conferenza stampa convocata sul mezzogiorno dopo l'ulteriore allargamento dell'inchiesta penale che ha come epicentro l'Ufficio delle migrazioni. I due nuovi collaboratori indagati per violazione del segreto d'ufficio, oltre ai tre (due ex dipendenti e un dipendente) finiti in carcere a seguito dell'indagine, hanno dunque imposto una reazione politica da parte dell'Esecutivo cantonale. 
 
Il Governo ha infatti deciso di intervenire con misure concrete, parallelamente all'inchiesta della magistratura che farà la sua strada. Un messaggio al Paese sempre più sconcertato dalla vicenda. L'audit - deciso dal Governo su proposta del Dipartimento delle Istituzione - è stato affidato all'ex giurista del Consiglio di Stato Guido Corti e all'ex magistrato federale Pierluigi Pasi. Sia questa verifica che il gruppo di lavoro cominceranno in tempi brevissimi ad operare. 
 
Il Governo infine ha corretto, o bacchettato che dir si voglia, il ministro delle Istituzioni per l'ormai nota dichiarazione che tanto clamore ha suscitato. Il Consiglio di Stato condivide il principio che nei posti sensibili dell'Amministrazione debbano essere assunti dei collaboratori svizzeri, ma "l'onestà non ha nazionalità", ha sottolineato il presidente Paolo Beltraminelli, presentandosi davanti ai giornalisti insieme a Gobbi. 
 
E proprio il direttore del DI ha voluto nuovamente esprimere i suoi sentimenti di "amarezza, delusione e rabbia" per quanto accaduto: "La "furibondaggine" che ho manifestato la scorsa settimana, purtroppo non si è placata dopo il weekend, visti i due nuovi collaboratori del mio Dipartimento finiti nell'indagine.  La mia rabbia deriva dal fatto che queste persone sono persone molto fortunate perché lavorano per lo Stato, e nonostante ciò hanno tradito la fiducia dei cittadini". 
 
Gobbi ha altresì fornito nuovi elementi sugli ultimi due funzionari indagati: "La signora 49enne è da 25 anni attiva all'Ufficio migrazioni.  Il giovane 25enne è stato assunto nel 2014 come caso di reinserimento sociale, poiché era al beneficio dell'assistenza. E questo fa doppiamente male, perché questo giovane è stato doppiamente fortunato. Lo abbiamo salvato dall'assistenza e poi…", è sbottato Gobbi.
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