Bixio Caprara tira il freno alla corsa agli sgravi fiscali: "Non si possono fare senza prevedere aiuti sociale. Pericoloso agire senza sapere quel che accadrà a Berna"

Il presidente del PLR si inserisce nel dibattito post Riforma III. E bolla come "una provocazione" il pacchetto di sgravi appena presentato da Arealiberale: "Pensare di agire unicamente riducendo le entrate non solo non è sostenibile, ma è una misura che non avrebbe un grande consenso"

BELLINZONA - "Non si possono fare sgravi alle aziende senza prevedere aiuti sociali". Bixio Caprara tira il freno sulla corsa agli sconti fiscali, lanciata da una parte del mondo politico in Ticino dopo l'approvazione risicata della Riforma III delle imprese, asfaltata invece a livello nazionale.

"Intanto diciamo - afferma il presidente del PLR in un'intervista al Caffè - che non è un caso che in Ticino la riforma sia passata, così come nel canton Vaud, perché accanto alle misure correttive per la fiscalità delle imprese, erano previste appunto misure sociali e di sostegno alle famiglie, che spendono e muovono l’economia. Per formulare qualsiasi proposta futura, secondo noi, non si può non tenere conto di questo equilibrio, di questi due aspetti che devono camminare parallelamente".

Caprara bolla come "una provocazione" il pacchetto fiscale appena presentato da Arealiberale: "Pensare di agire unicamente riducendo le entrate non solo non è sostenibile, ma è una misura che non avrebbe un grande consenso".

In ogni caso, il presidente del PLR predica prudenza sulle prossime mosse. Il Consiglio di Stato, e il ministro delle finanze Christian Vitta, hanno già dichiarato l'intenzione di voler comunque proseguire sul pacchetto di sgravi ticinesi. Ma, come detto, Caprara predica calma: "Intanto - afferma nell'intervista al domenicale - stiamo discutendo senza fare i conti con Berna. Se fosse passata la Riforma III, insieme alla correzione delle imposte ridotte per le società a statuto speciale, era tuttavia previsto un compenso per i Cantoni. Ticino compreso. Ora bisogna tener conto di quello che accadrà a livello nazionale altrimenti la riflessione diventa monca, anzi direi piuttosto pericolosa".

"Io - precisa in conclusione - sono sempre stato favorevole a concedere aiuti alle aziende virtuose, quelle che investono in innovazione, ricerca. Ecco in futuro serviranno questo genere di proposte".