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07.04.2017 - 10:510
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Mendrisio, i giovani del PLR contestano la chiusura anticipata di un'ora: "Questa nuova versione della Sagra dell'uva all'acqua di rose non ci garba per nulla"

Il presidente Bruccoleri: "Non dobbiamo mettere la testa sotto la sabbia e credere che spegnendo le luci un’ora prima, gli eventuali problemi emersi negli anni passati spariscano col buio"

di Christian Bruccoleri *

Il Distretto dei giovani liberali radicali del Mendrisiotto comunica tutta la sua sorpresa e la sua contrarietà nei confronti delle decisioni intraprese dal nuovo comitato organizzatore della (ormai) ex – “Sagra dell’Uva” di Mendrisio.

Come riportato dalla stampa, la nuova “Sagra del Borgo” vorrà essere un evento prettamente diurno e dedicato principalmente alle famiglie e agli anziani; pertanto, il nuovo comitato, ha optato per l’anticipazione dell’orario di chiusura della “Sagra” di un’ora (dall’una a mezzanotte), allo scopo di sottolineare questa intenzione. Sebbene l’intento di dedicare più attenzione ad un certo target potrebbe essere condivisibile, risulta a noi altresì meno comprensibile la decisione di penalizzare quell’altro target – per di più il principale e composto da giovani o meno – che ha sempre contraddistinto l’evento e lo ha sempre preferito vivere come un momento di festeggiamenti serali e notturni. In altre parole sorge spontanea, a questo punto, la domanda: questa riduzione/penalizzazione dell’offerta notturna della Sagra è veramente utile allo scopo di incentivare maggiormente il target diurno?

Secondo noi la risposta è assolutamente negativa. Crediamo che l’offerta notturna dell’evento dovrebbe rimanere invariata se non addirittura potenziata (soprattutto nell’ottica di un Ticino volto al progresso nella liberalizzazione degli orari dei locali pubblici, come peraltro previsto dall’iniziativa “Ticino 3.0” e dal controprogetto in votazione nella prossima seduta di Gran Consiglio) e che, semmai si volesse aumentare la partecipazione diurna all’evento, il comitato organizzatore dovrebbe piuttosto pensare a potenziare l’offerta d’intrattenimento in quegli orari anziché ridurla in altri. Infatti, così facendo non solo non si andrebbero a ridurre gli incassi potenziali delle associazioni e degli espositori che lavorerebbero un’ora in più, ma inoltre si ingrandirebbe quella manifestazione che è sempre stata il simbolo del Mendrisiotto e che ci è invidiata persino da fuori Cantone. Inoltre, non dobbiamo nemmeno mettere la testa sotto la sabbia e credere che spegnendo le luci un’ora prima, gli eventuali problemi emersi negli anni passati spariscano col buio.

Insomma, questa rinnovata versione della “Sagra dell’Uva all’acqua di rose” non ci garba per nulla: da una parte perché il protagonista di questa manifestazione è sempre stata l’uva (non le rose) e dall’altra perché non vorremmo mai che con l’avvicinarsi dell’anno 2019 venga in mente a qualcuno di ripetere quanto fu fatto 100 anni prima col proibizionismo… GLRM ribadisce quindi la necessità di proseguire sulla via del progresso, che non prevede la ripetizione degli errori del passato. Ma si sa: “Nihil sub sole novum”.

* presidente Giovani liberali radicali del Mendrisiotto
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