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10.04.2017 - 09:440
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Paolo Bernasconi denuncia il Mattino: "Quella copertina punibile per discriminazione raziale". La risposta del direttore Lorenzo Quadri: "Ma per cortesia...."

Nuova puntata della battaglia che ormai da anni vede contrapposti l'avvocato luganese e il foglio leghista. E la copertina del Mattino finisce anche sul Corriere della Sera...

LUGANO - Nuova puntata della battaglia che ormai da anni vede contrapposti Paolo Bernasconi e il Mattino della Domenica. La copertina di ieri del domenicale leghista è andata di traverso all'avvocato luganese, che ha annunciato una raccolta firme per presentare una denuncia penale contro il foglio di via Monte Boglia.
 
“Quella copertina - ha spiegato Bernasconi alla Regione - illustra gli italiani come gangster bloccati al confine italo-svizzero dal ministro della giustizia Norman Gobbi e dalla consigliera nazionale Roberta Pantani. Un immagine punibile per discriminazione razziale secondo l’art.260bis del Codice penale svizzero".
 
L'immagine di Prima pubblicata ieri dal Mattino, ricordiamo, era naturalmente dedicata alla vicenda della chiusura dei valichi notturni che tante polemiche ha suscitato in Italia: con Gobbi e Pantani nei panni di supereroi in una dogana con la sbarra abbassata per bloccare l'ingresso della banda bassotti. L'immagine ieri è rimbalzata anche sui siti italiani, in particolare quello del Corriere della Sera, con un'interpretazione simile a quella di Paolo Bernasconi. In Italia, insomma, la prima pagina del Mattino viene vissuta come una nuova tanica di benzina sul fuoco. Stessa tesi di Bernasconi che sottolinea come quella copertina crei "un'ulteriore problema alla nostra diplomazia".
 
Interpretazione rispedita al mittente dal direttore del Mattino Lorenzo Quadri, che stamane ha replicato via Facebook: "Ecco arrivare, puntuale, il tentativo di criminalizzare le posizioni politiche sgradite con argomenti a dir poco campati in aria. L'articolo 261 bis del codice penale sanziona la discriminazione in base ad "etnia, razza o religione". Nella copertina in questione, quale sarebbe la "razza" discriminata? Quella degli scassinatori che tentano di entrare nottetempo in Ticino per commettere reati (perché è evidentemente a loro che si riferisce la copertina in questione, non certo agli italiani in generale)?". 
 
"A parte che scassinatore - aggiunge Quadri -non è né etnia, né razza, né religione, vedremo se si troveranno dei malviventi disposti a presentare una denuncia penale per "discriminazione". È magari anche il caso di ricordare che la chiusura notturna dei valichi secondari per questioni di sicurezza - quindi per ostacolare l'entrata in Ticino di delinquenti - è stata approvata dal Consiglio federale e dalle camere federali: denunciamo anche governo e parlamento per discriminazione razziale? Ma per cortesia…"
 
"Qui - argomenta ancora il direttore del Mattino - ci troviamo davanti ad un tentativo di abusare, con argomenti fantasiosi, del codice penale e della magistratura, immaginando così di ridurre al silenzio (o di spingere all'autocensura per evitare "fastidi") chi ha posizioni politiche che non piacciono alle élite spalancatrici di frontiere (oltre che manifestamente intolleranti nei confronti della libertà d'espressione). Ma non era proprio da quelle parti che, in relazione ad un altro domenicale condannato in merito alla vicenda di una nota clinica, ci si riempiva la bocca con la "libertà di stampa"? Certo, libertà di stampa a senso unico, solo per gli amici con le idee "giuste". Per gli altri si invoca (?) l'intervento del ministero pubblico a fini censori. Squallido, e soprattutto preoccupante". 
 
"Ma - conclude Quadri la sua risposta - se qualcuno immagina di intimidire il Mattino ventilando denunce prive di fondamento, forse ha fatto male i conti. A proposito, e le copertine dei finti giornali distribuiti nottetempo dal presunto promotore della raccolta firme come le vogliamo definire? E, già che ci siamo: a che punto è la causa della deputata PS presunta passatrice, difesa dal suo studio legale? Se vogliamo poi parlare dei problemi nei rapporti internazionali, a crearli sono semmai quei politici italiani che, davanti ad una misura perfettamente legittima ed annunciata come la chiusura notturna dei famosi tre valichi secondari, scatenano un grottesco psicodramma con il solo obiettivo di mettersi in mostra".
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