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04.05.2017 - 14:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

No Billag, la battaglia si avvicina...nasce l'associazione "Amici della RSI". Mauro Baranzini tra i promotori. Lanciato un appello a difesa del servizio pubblico

Insieme al Prof. tra i promotori anche Aixa Andreetta, Marco Bertoli, Curzio De Gottardi, Sebastiano Martinoli e Amalia Mirante: "Mai come oggi il servizio radiotelevisivo pubblico è in discussione. C'è chi vuol farlo scomparire nonostante il suo ruolo cruciale per il futuro della nostra democrazia". Ecco il testo integrale dell'appello

COMANO - Si scalda il clima e cominciano a formarsi gli eserciti. Con l’avanzare dell’iter dell’iniziativa No Billag, sulla scacchiera ticinese ci si prepara a una battaglia che di certo sarà incandescente.

 

Si può leggere in questo contesto la nascita dell’associazione "Amici della RSI - Per un servizio pubblico radiotelevisivo forte e indipendente”. Un’associazione il cui comitato promotore è formato da esponenti della società civile. E precisamente: Mauro Baranzini, Aixa Andreetta, Marco Bertoli, Curzio De Gottardi, Sebastiano Martinoli e Amalia Mirante.

 

Seppure nel comunicato stampa di presentazione - e neppure nell’appello che la neo costituita invita tutti a sottoscrivere (che pubblichiamo al termine dell’articolo per esteso) - non si accenni neppure alla No Billag, l’odore dell’iniziativa si sente lontano un miglio.

 

“Mai come oggi - scrivono i promotori dell’Associazione - il ruolo e il futuro stesso del servizio pubblico radiotelevisivo sono stati in discussione. Nella turbinosa rivoluzione in corso nel mondo dei media, e sotto la pressione di non sempre trasparenti interessi economici e ideologici, vi è chi sarebbe felice di vedere scomparire il servizio pubblico, nonostante il suo ruolo cruciale per la coesione nazionale e per il futuro della nostra democrazia. Spinti da questa preoccupazione un gruppo di cittadini sensibili alla sorte del servizio pubblico e alla qualità e indipendenza della nostra informazione e preoccupati per il futuro della democrazia, ha deciso di dare vita all’Associazione Amici della RSI. Lo scopo dell’associazione è sostenere il servizio pubblico radiotelevisivo, difendere il ruolo e l'esistenza della RSI / SRG SSR. L’associazione mira anche a mantenere una forte presenza pubblica, nazionale e autonoma nel mondo sempre più globalizzato dei media. A questo scopo viene indetta un'Assemblea di Fondazione per il 30 maggio presso l’Università della Svizzera italiana alle ore 18.30”.

 

Gli interessati e coloro che volessero ricevere altre informazioni possono scrivere a info@amicirsi.ch

 

L’appello

 

"Un’incalzante rivoluzione comunicativa e mediatica è in corso in tutto il mondo. Da una parte si moltiplicano i vettori, i media, e con essi le possibilità di esprimere liberamente il pensiero. Dall’altra, si assiste ad una inquietante concentrazione di potere mediatico nelle mani di pochissimi mega-operatori. Il tutto con gravi implicazioni per la democrazia, il pluralismo, la diversità.

 

Il servizio pubblico radiotelevisivo, che si sottrae alle logiche di mercato, è oggi più importante che mai. In una società frammentata e globalizzata, esso è una garanzia di pluralismo e indipendenza, di legame con il territorio, di coesione e difesa delle minoranze etniche, culturali, politiche e anche di difesa dei valori etici.

 

In Svizzera, tramite la Concessione, il Consiglio Federale dà un mandato chiaro alla SRG SSR e alle altre emittenti di servizio pubblico, inscrivendone l’azione entro precisi limiti di legge. E assegnando loro, tra l’altro, il compito di sostenere la coesione nazionale, di informare correttamente il pubblico e di permettere la libera formazione delle opinioni. Tutti questi compiti, in una nazione come la Svizzera, non potrebbero essere assolti dal mercato, né il libero mercato potrebbe sostenere la cultura svizzera, o proporre opinioni minoritarie, o ancora investire centinaia di milioni di franchi nelle regioni periferiche, Svizzera italiana in primis.

 

Oggi il servizio pubblico radiotelevisivo, in particolar modo la SRG SSR e la RSI, è sottoposto a pressioni fortissime, di tipo politico, economico e ideologico. Noi riteniamo che a fronte di queste pressioni la RSI, la SRG SSR e il servizio pubblico in genere vadano difesi senza se e senza ma. Per chi come noi vive in una regione minoritaria, come la Svizzera di lingua italiana, il ruolo della RSI nel sostenere e difendere la nostra identità è insostituibile. Il suo ruolo economico è cruciale. La sua missione è alla base della nostra democrazia.

 

Noi cittadini di questo Paese vogliamo difendere la RSI e la SRG SSR dagli attacchi strumentali e interessati, e salvaguardarne la funzione irrinunciabile per il nostro Paese.

 

L’Associazione Amici della RSI invita perciò tutti coloro che amano la RSI e la SRG SSR e che ritengono importante la coesione nazionale e la democrazia dei media, a sostenere la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana sottoscrivendo questo appello".

 

L'appello è disponibile sulla piattaforma di petizioni online change.org “Difendiamo la RSI e il servizio pubblico radiotelevisivo” e sulla pagina Facebook Amici della Radiotelevisione svizzera e del servizio pubblico.

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