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19.05.2017 - 11:080
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Mauro Dell'Ambrogio sui migranti, Bosia Mirra e il mito di Antigone: "Troppo facile predicare la morale e non esporsi alle conseguenze: né autodenunce né dimissioni. Ogni villaggio ha la sua anima candida. Ma mi preoccupano le titubanze del suo partito...

SECONDOME: "Dal colonialismo al comunismo, all’origine dei maggiori disastri per l’umanità ci sono sempre state buone intenzioni. Non c’è da meravigliarsi se, con questa sinistra, la destra prospera"

di Mauro Dell'Ambrogio (da 'Opinione liberale')

“Una tragedia per tanta gente, ma anche una situazione istruttiva. Dall’Africa si emigra per cercare fortuna, incoraggiati da trafficanti che assicurano il trasporto e l’elusione delle leggi migratorie in cambio di soldi. Criminali abietti questi trafficanti, o scafisti: trattamenti disumani ai migranti nelle loro mani, torture per estorcere più soldi alle famiglie, carico su barconi ad alto rischio di naufragio, stupri e omicidi impuniti.

Organizzazioni non governative (ONG) europee, per salvare vite, ritenendo insufficiente l’azione di guardie costiere e marine militari nel Mediterraneo, si sono messe a raccogliere migranti in mare. Anche prima del naufragio, a titolo preventivo. Alcuni magistrati italiani hanno perfino intercettato telefonate tra scafisti e ONG: «guarda che abbiamo lasciato un barcone lì». «Bene, veniamo a prenderlo».

Manca, ma si potrebbe ipotizzare il tentativo, visto il senso degli affari dei trafficanti: «se ci pagate vi diciamo dove sono». L’interesse reciproco di un tale mettersi d’accordo è evidente: gli scafisti non devono andar lontano e riducono i rischi di identificazione e arresto, oltre a quello di sequestro di barche riutilizzabili. Le ONG salvano (o portano in Italia, secondo i punti di vista) più persone senza pattugliare a vuoto. Per migliore sicurezza potrebbero donare ai trafficanti barconi a prova di naufragio, mentre le guardie di frontiera sequestrano gli altri. La soluzione umanitaria perfetta sarebbe andare a prendere i migranti direttamente nel paese d’origine con voli ONG, tagliando fuori i trafficanti, che però non prenderebbero bene la rottura del rapporto d’interessi mafioso: chissà, mettendo bombe.

Come la mettiamo dal profilo etico? Dove sta la linea rossa, oltre la quale le ONG si fanno complici dei trafficanti, permettendo loro di aumentare i guadagni, sfuggire alla giustizia e quindi estendere il fenomeno? Basta, per essere innocenti, che non siano queste le intenzioni, o la responsabilità per le proprie azioni si estende alle conseguenze prevedibili anche se non volute? La nostra Bosia Mirra dice di anteporre la sua coscienza alla legge; di cosa incoraggia in tal modo non si sente responsabile.
Antigone, l’archetipo sempre citato per questo dilemma, nella tragedia di Sofocle seppellì i fratelli nonostante la legge vietasse la sepoltura dei traditori, pur sapendo che l’aspettava per questo la condanna a morte. La legge violata da Antigone mirava a dissuadere dal tradimento contando sulla credenza di un aldilà peggiore per chi non fosse seppellito. Antigone (in verità Sofocle o chi inventò prima di lui la leggenda) non volle anteporre in astratto una morale alla legge, bensì affermare, senza agire di nascosto, il primato della pietà per i morti su ogni considerazione terrena. Un principio che impiegò venti secoli per fissarsi nella nostra cultura. Ancora nel Medioevo, contando che il pudore poteva avere più effetto della paura della morte, per togliere la tentazione alle fanciulle disonorate, leggi suggerite dalla Chiesa prescrissero di esporre nudo il cadavere dei suicidi.

Dalla tragedia greca alla farsa nostrana. Troppo facile predicare la morale e non esporsi alle conseguenze: né autodenunce né dimissioni da una carica pubblica, visto poi che le condanne per aiuto all’entrata illegale senza motivo di lucro sono, la prima volta, poco più che simboliche. L’interessata non merita molta attenzione, ogni villaggio ha la sua anima candida. Mi preoccupano le titubanze del suo partito, molto attento alle intenzioni e poco alle conseguenze nella realtà; proprio il contrario di quanto insegnava il dimenticato Carlo Marx. Dal colonialismo al comunismo, all’origine dei maggiori disastri per l’umanità ci sono sempre state buone intenzioni. Non c’è da meravigliarsi se, con questa sinistra, la destra prospera.

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