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23.05.2017 - 12:120
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Pompieri di Locarno, dopo gli articoli di Liberatv scatta l'interrogazione al Municipio: "L'esperienza della Casa San Carlo ci ha insegnato quanto sia facile precipitare in una situazione precaria: serve un chiarimento"

La Consigliera Comunale leghista Valentina Ceschi: "È vero che il Municipio rinunciò ad avviare un audit sulla gestione dei pompieri? Quali sono stati gli elementi che hanno permesso di classificare la situazione come non così grave e di conseguenza non avviare la verifica?"

di Valentina Ceschi*

 

È ormai da tempo che sui media ed in giro per la nostra Città si parla dei problemi che vi sono, all’interno del nostro Corpo Pompieri e come si evince dagli ultimi articoli apparsi recentemente su liberatv.ch, la situazione non sembra dare nessun margine di miglioramento.

 

Arrivati a questo punto credo sia doveroso, nei confronti di tutte le parti interessate e dei cittadini, fare un punto della situazione, per comprendere al meglio cosa é stato fatto, cosa non é stato fatto, cosa é stato constatato e cosa si intende fare al riguardo. Noi tutti sappiamo com’é difficile uscire da certe situazioni e, nel contempo, quanto sia facile far precipitare una situazione precaria. La Casa San Carlo ne é un esempio lampante e recente.

 

Senza andare ulteriormente avanti porgo quindi al Lodevole Municipio le seguenti domande:

 

Su uno degli articoli apparsi su liberatv.ch si legge “Il Municipio rinunciò però ad avviare un ‘audit’ sulla gestione dei pompieri, non ritenendo la situazione a tal punto grave da giustificarlo, anche perché il comandante si impegnò a migliorare il clima all’interno del corpo e a modificare certi suoi atteggiamenti.” Quanto pubblicato corrisponde al vero? Qualora la risposta fosse affermativa, quali sono stati gli elementi che hanno permesso di classificare la situazione come non cosí grave e di conseguenza non avviare l’audit?

 

Su uno degli articoli apparsi su liberatv.ch si legge “Dopo aperta discussione su diversi punti, episodi concreti e proficuo e concreto scambio di opzioni tra le parti reputiamo che:

 

- Un affiatamento delle relazioni tra cmd, SM, e militi è necessario e condiviso da tutti.

- Un miglioramento dell’approccio umano del comandante è anch’esso auspicato e condiviso. Ecco, con queste ammissioni e con questi auspici il caso sembrava chiuso. Ma nelle settimane successive, dopo qualche sprazzo di sereno, son tornate le nubi. Come liberatv ha potuto accertare parlando con diversi militi di vario grado, la situazione rimane problematica.” Il Municipio quali passi ha fatto per constatare personalmente la situazione dopo questo “accordo”? La situazione é stata monitorata?

 

Il Capodicastero responsabile ha incontrato il personale del Corpo per percepire i loro sentimenti e per interloquire sulla situazione?

 

Cosa pensa il Municipio e in modo particolare il Capodicastero responsabile riguardo alla presa di posizione del Comandante, anch’essa pubblicata da liberatv.ch sottoforma di articolo, che riprendo di seguito? “Dopo l’articolo di liberatv sul disagio che serpeggia tra i pompieri di Locarno, testimoniato anche (ma non solo) dal documento firmato dai sottoufficiali e inviato al Municipio (leggi qui), il comandante, Alain Zamboni, ha scritto una mail a tutti i militi. Si dice stupito per il fatto che il documento stilato al termine della riunione del 27 marzo e sottoscritto da tutti i sottoufficiali sia alla base dell’articolo pubblicato da liberatv. Il comandante scrive che tra i pompieri ci sono persone scorrette e che non hanno il coraggio di affrontare in plenum o con lui stesso i propri problemi. Chiede quindi di sapere da ogni singolo se condivide “l’approccio, di lanciare il sasso e nascondere la mano”, che mette in cattiva luce “il sottoscritto ma anche lo stato maggiore del corpo, voi quadri e l’organizzazione del corpo in generale”. Il comandante attende risposte e invita tutti i militi a usare la funzione ‘rispondi a tutti’, vale a dire a rendere leggibili a tutti le loro riflessioni. Una sorta di ‘referendum’ interno, insomma, dove la domanda di fondo è: ditemi da che parte state… E a chi sta dalla parte sbagliata, ammesso che abbia il coraggio di dirlo in questa situazione delicata, che succederà?”

 

Come intende procedere il Municipio per cercare di sistemare la questione?

 

*Consigliera Comunale Lega dei Ticinesi

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