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Politica e Potere
24.05.2017 - 14:430
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Tzipi Livni a Lugano: la polemica è servita. Piazza: "Ay amico di Erdogan e dei dittatori sudamericani: dal Governo meriteresti una pernacchia, non una risposta". Quadri: "Boutade veterocomunista". Galeazzi: "Caro Max, questa volta sei andato lungo, ma s

La richiesta del Partito Comunista al Consiglio di Stato di dichiarare persona non grata l'ex ministro degli israeliano, accende il dibattito sui social e scatena la dura reazione degli esponenti politici e della società civile sostenitori di Israele

BELLIZONA - Si infiamma la polemica politica sulla presenza dell’ex ministro degli esteri israeliano Tzipi Livni, che sarà a Lugano il prossimo 28 maggio su invito dell’Associazione Svizzera-Israele in occasione del cosiddetto “Swiss Israel Day”.

 

Dopo la richiesta del Partito Comunista al Consiglio di Stato di dichiarare persona non grata in Ticino la politica israeliana, ecco la risposta via social di alcuni esponenti politici e della società civile, sostenitori delle posizioni di Israele.

 

A cominciare dal commento, molto duro, dell’esperto di terrorismo islamico Stefano Piazza: “Ennesima richiesta inutile di Massimiliano Ay. L’amico di Erdogan e dei vari dittatori sudamericani e dei sanguinari nordcoreani, oggi si scaglia contro Tzipi Livni. Più che una risposta dal Consiglio di Stato ti meriti una solenne pernacchia. Gran Consigliere? Ma mi faccia il piacere….”

 

“E quando invece - fa eco a Piazza il Consigliere Nazionale Lorenzo Quadri - si dichiareranno persone non grate i vari no borders italici che hanno devastato Chiasso, gli ex terroristi rossi invitati dai compagni a pontificare (anche alla RSI!) i vari Nekkaz e compagnia brutta che arrivano a predicare la violazione delle nostre leggi? Qui abbiamo invece la solita boutade veterocomunista improntata alla denigrazione anti-israeliana. Da notare che grazie alla politica del "devono entrare tutti", istericamente sostenuta dalla sinistra, continuano ad entrare in Svizzera anche musulmani antisemiti”.

 

“E dire che - aggiunge l’esponente leghista - quando faceva comodo pensando di poter criminalizzare l'odiata "destra", la sinistruccia aveva fortissimamente voluto l'articolo 261 bis del codice penale inizialmente concepito per combattere l'antisemitismo. E adesso è proprio la sinistra a spalancare le porte a migranti islamici tra cui antisemiti e razzisti perché "devono entrare tutti".

 

Più sfumata la posizione del deputato UDC Tiziano Galeazzi: “Caro collega non son d'accordo con te perché semplicemente calpesti il nostro stato di diritto e democratico. Non ci si può comportare con la democrazia a geometria variabile a dipendenza dei gradimemti ideologici. Comunque ti ricordo che nessuno ha mai richiesto di respingere personaggi come gli ex terroristi delle brigate rosse (Renato Curcio e compagni) invitati in luoghi come Macello di Lugano. Caro Massimiliano sei andato lungo questa volta, ma spiass. Secondo il tuo concetto giustizialista allora non dovremmo invitare più nessuno, visto che mezzo mondo purtroppo è guerrafondaio (non voglio giustificare nessuno ovvio). Io, caro collega, andrò al meeting”.

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