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26.05.2017 - 09:260
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Giorgio Fonio: "Dopo questa tragedia il mondo si è svegliato unito. Unito dal dolore, da quel senso di vuoto e dalla certezza che qualcosa va fatto. Manchester United. Non la squadra, ma il sentimento che ci deve unire per sconfiggere questo demone". E ci

Il vicepresidente del PPD: "Che la musica e i concerti tornino a unire i popoli, non a dividerli! Ripartiamo dalle parole del grande Noel Gallagher: La musica ha la forza di trasformare la nostra vita e le nostre prospettive. È una piccola ma fondamentale luce”

di Giorgio Fonio (da Popolo e Libertà) *

In questi giorni se nominiamo “Manchester” non pensiamo alla celebre squadra allenata da Mourinho. Purtroppo. Nonostante i Red Devils abbiano giocato mercoledì sera un’importante partita di calcio - la finale di Europa League -, i pensieri vanno altrove.

Martedì il mondo intero, ancora una volta, si è svegliato con una notizia che mai avremmo voluto sentire. La follia di un kamikaze ha spezzato ben 22 vite e sono tanti i feriti.
Quello che mi fa più male, da padre di famiglia, è che tra le vittime ci sono giovani e giovanissimi: la più piccola, Saffie, aveva appena 8 anni. La follia omicida di matrice islamica ha colpito durante il concerto della giovane popstar Ariana Grande, all’Arena di Manchester. Dal divertimento alla paura in un attimo, senza la possibilità di fare nulla.
Ancora non mi capacito di come sia possibile andare a un concerto e non tornare a casa. Ventidue persone si sono semplicemente trovate al posto sbagliato al momento sbagliato; non è la prima volta, forse non sarà nemmeno l’ultima, e questo non può che farci riflettere.

Tra poche settimane il tour mondiale della cantante statunitense farà tappa in Svizzera, a Zurigo. Forse, tra i lettori, c’è qualcuno che quel biglietto lo ha acquistato, magari come regalo per la propria figlia che non smette di cantare “Slide To Slide” o un altro singolo di successo. Questi elementi non possono non portarci ad immedesimarci con quelle persone che lunedì si sono recate all’Arena.
Manchester e l’Inghilterra, poi, sono dietro l’angolo e con un volo low cost si raggiungono in poco più di due ore.

Dopo questa tragedia il mondo si è svegliato unito, unito dal dolore, da quel senso di vuoto e dalla certezza che qualcosa va fatto. Non possiamo più permetterci di svegliarci con notizie del genere. Noi, come cittadini, possiamo fare una cosa: non arrenderci. Non dobbiamo e possiamo vivere nella paura.
Permettetemi di rivolgere un pensiero e una preghiera per tutte le persone coinvolte, e un sentito ringraziamento a coloro i quali si sono impegnati per prestare i primi soccorsi e per tentare di ripristinare la “normalità”.

Manchester United. Non la squadra, ma il sentimento che ci deve unire per sconfiggere questo demone. E che la musica e i concerti tornino a unire i popoli, non a dividerli!

Ripartiamo dalle parole del grande Noel Gallagher: "La musica ha la forza di trasformare la nostra vita e le nostre prospettive. È una piccola ma fondamentale luce”.

* vicepresidente PPD Ticino
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