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Salute e Sanità
31.05.2017 - 12:190
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Vaccini, scoppia la polemica nel mondo medico e sui social. E la dottoressa Gabriella Lesmo, che opera a Lugano, finisce sotto inchiesta da parte dell'Ordine dei medici italiani. Lei si difende con una lettera al Corriere della Sera: "Ecco perché dico no

A questo tema sarà dedicata la puntata di ‘Bazzi Tuoi’ in onda questa sera alle 18 su Radio Fiume Ticino, con il presidente dell’Ordine dei medici, Franco Denti, e l’infettivologo Christian Garzoni. Seconda parte: Juve-Real, chi tifa e chi gufa…

MILANO/LUGANO - “Un genitore che non vaccina i propri figli è un irresponsabile totale e chi dice che i vaccini fanno male è un cretino”. Il fondatore di Emergency, Gino Strada, non ha usato mezze parole intervenendo nella polemica sui vaccini che impazza in Italia, ma che sta dividendo anche l’opinione pubblica in Ticino.

A questo tema sarà dedicata la puntata di ‘Bazzi Tuoi’ in onda questa sera alle 18 su Radio Fiume Ticino, con il presidente dell’Ordine dei medici, Franco Denti, e l’infettivologo Christian Garzoni. Seconda parte: Juve-Real, chi tifa e chi gufa…

Proprio un’acerrima nemica dei vaccini generalizzati, la dottoressa Gabriella Lesmo, specialista in pediatrica, opera in Ticino, al Medical Center Lugano Care di Lugano. E nei giorni scorsi è finita nella bufera in Italia:  dopo la decisione dell'Ordine dei medici di espellere Dario Miedico, vicino alle posizioni dell'associazione no vax Comilva, un secondo procedimento è stato aperto proprio a carico di Gabriella Lesmo, iscritta all'albo milanese ma da tempo attiva in Ticino. Un secondo procedimento, che l'Ordine vorrebbe provare a chiudere prima dell'estate. E che potrebbe far salire a due il numero di camici bianchi radiati a Milano poiché critici nei confronti dei vaccini.

“Specializzata in anestesia e pediatria, la dottoressa da anni si occupa dei disturbi dello spettro autistico – scriveva qualche giorno fa il quotidiano La Repubblica -: proprio le sue posizioni su presunte (sebbene smentite dagli scienziati di tutto il mondo) correlazioni tra autismo e vaccini, l'avrebbero fatta finire nel mirino della Federazione nazionale degli ordini dei medici. Che l'ha segnalata all'Ordine milanese.

L'apertura dell'istruttoria a carico di Lesmo - che rischia, anche lei, la radiazione - risale allo scorso inverno. Lesmo è, da tempo, in prima linea nel movimento no vax italiano: lo scorso autunno è stata anche ospite, su invito del Movimento 5 stelle, di un convegno durante il quale ha esposto le sue teorie sulle vaccinazioni, e le possibili reazioni "avverse" da queste causate”.

Nei giorni scorsi la dottoressa Lesmo ha scritto una lunga lettera al direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli, che aveva criticato i ‘no vax’:
“Non commento le Sue opinioni politiche, ma non posso tacere sulle affermazioni che riguardano i vaccini, essendo Medico, Specialista in Pediatria e Anestesia e Rianimazione, nonché madre di un ragazzo con la vita rovinata da una reazione avversa alle vaccinazioni anti-infettive eseguite per obbligo di legge. Con tutto il rispetto, l’articolo dimostra quanto profonda sia la disinformazione. Infatti, non possono verificarsi epidemie di tetano in quanto il tetano non è malattia infettiva e, propriamente, nemmeno epidemie di epatite B, che si trasmette per via parenterale e venerea (…).

Per ciò che riguarda l’efficacia della pratica vaccinale, non è possibile comprovare l’avvenuta immunizzazione dei vaccinati, sia per inesistenza di parametri specifici, sia perché, quando dosabili gli anticorpi specifici, per ammissione delle stesse ditte produttrici di vaccini, la presenza di un titolo anticorpale specifico, non garantisce la capacità di difesa del vaccinato in caso di contagio futuro per via naturale.
Informazioni e dati non sono una invenzione dei “complottisti anti-vaccini”, bensì sono scritti nel più importante testo di infettivologia pediatrica mondiale, il “Red Book” della American Academy of Pediatrics, regolarmente aggiornato.

Personalmente, non nego a priori l’utilità del “farmaco-vaccino”, come strumento di prevenzione di specifica patologia in categorie di persone a rischio, bensì contesto la pretesa innocuità della pratica delle “vaccinazioni di massa”.

Con questo termine si indica la somministrazione di 25-26 vaccinazioni anti-infettive a tutti i nuovi nati nel primo anno di vita, in un lasso di tempo di 10-11 mesi, vaccini rivolti anche verso malattie poco o nulla rappresentate nella fascia di età pediatrica (…).
Secondo le specifiche linee guida del Ministero della Salute, un lattante deve essere vaccinato anche se nato prematuro, di basso peso, epilettico, cerebropatico, HIV positivo, convalescente, “moderatamente” febbrile e persino se ha già avuto una reazione avversa grave ad una vaccinazione. Tale pratica ha sollevato e solleva non poche perplessità nel mondo scientifico internazionale, che ravvisa significativi e inquietanti collegamenti tra la precoce iperstimolazione del sistema immunitario infantile indotta dai vaccini e l’insorgenza di gravi malattie neurologiche infantili, alterazioni dello sviluppo, allergie, sindromi autoimmuni, morte improvvisa in culla, patologie sino a pochi anni fa sconosciute o estremamente rare, ma ancor più preoccupa le tante famiglie che hanno visto ammalarsi un figlio e diventare autistico in concomitanza con un inoculo di vaccini.

Nonostante la Medicina Accademica reagisca con estrema lentezza a tale drammatica situazione, è ormai disponibile a livello mondiale una notevole quantità di dati epidemiologici e di studi clinici ed autoptici che indicano che la malattia autistica si realizza nell’organismo infantile nella delicata fase di sviluppo, come effetto di una encefalopatia innescata dalle vaccinazioni che danneggiano il tessuto nervoso con meccanismo immuno-allergo-tossico. Tale patologia non va confusa con l’encefalite acuta ed ha un andamento tipicamente subdolo, le manifestazioni cliniche essendo evidenti dopo settimane e mesi dalla vaccinazione interessando le aree cerebrali deputate alla funzioni integrative, funzioni che mancano fisiologicamente nel bambino piccolo (…).

Da tempo esiste un forte contrapposizione tra lo Stato Italiano che impone la politica delle “vaccinazioni di massa” pretendendo che siano l’unico modo di combattere le malattie e che siano sempre e comunque innocue ed una parte sempre più vasta della popolazione che rifiuta l’obbligo vaccinale per i propri bambini e pretende di poter scegliere consapevolmente come proteggere la loro salute. In questa guerra pro-vaccinazioni-di-massa, ministero, regioni e Asl, dimenticano che i vaccini sono a tutti gli effetti dei farmaci pro-infiammatori aventi lo scopo di far maturare una memoria immunologica al di fuori della malattia naturale, ma che non sempre ci riescono.

I vaccini anti-infettivi, in quanto farmaci, posseggono indicazioni, controindicazioni, effetti collaterali ed effetti avversi, ma questi ultimi vengono volutamente omessi con strategie diverse, sia sui foglietti illustrativi dei vaccini, sia sul materiale divulgativo delle Asl. Infatti, forse per scarsa consapevolezza della questione, forse per colpevole ignoranza, la maggior parte delle reazioni avverse ai vaccini non viene segnalata alla farmacovigilanza, come si evince dalla disamina dei tanti casi gravi per i quali le famiglie intentano causa allo stato. In questo modo i vaccini risultano falsamente “innocenti”.

La politica sanitaria, come ogni politica, impone scelte non sempre condivisibili, spesso discutibili e basate su motivazioni tutt’altro che cristalline. Nel nostro Paese, per citare i casi più famosi, un Ministro della sanità, De Lorenzo, fu condannato per tangenti ricevute in cambio di aver reso obbligatorio il vaccino anti-epatite B. Poggiolini, direttore generale del servizio farmacologico nazionale, fu condannato per aver falsato i prezzi dei medicinali e inserito farmaci nel prontuario nazionale, in cambio di tangenti; ancor oggi Poggiolini è sotto processo per omicidio colposo, per la possibile responsabilità avuta nel mancato controllo di sangue trasfusionale. I morti da trasfusioni infette non saranno presenti al dibattimento.

Numerose case farmaceutiche sono state a loro volta condannate per tangenti relative all’inserimento di farmaci negli elenchi del SSN e spinto in alto i prezzi. Queste ed altre frodi in campo sanitario sono ricorrenti e minano irreversibilmente la credibilità del sistema che ci governa e ci impone una sola e indiscutibile “verità scientifica”, la sua, e che costringerebbe i medici in protocolli comportamentali e rigidi percorsi di cura, in contrasto con i dettami della Professione Medica che ha come scopo primario il prendersi cura del paziente e non la vendita di farmaci, peraltro sempre più costosi e tossici (…).

emmebi

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