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Quarto Potere
10.06.2017 - 15:200
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La CORSI lancia la battaglia contro l'iniziativa "No Billag". Luigi Pedrazzini: "Un confronto epocale, dal cui esito potranno dipendere le sorti della vita democratica"

Riuniti in assemblea i 160 soci CORSI in rappresentanza di 242 voti, hanno adottato un’importante risoluzione volta a sottolineare l’impegno della Società cooperativa per la radiotelevisione della Svizzera di lingua italiana per la difesa del servizio pubblico: in preparazione all’impegno volto a contrastare l’iniziativa popolare No-Billag

LUGANO - Convocati in assemblea generale ordinaria sabato 10 giugno 2017 all’Auditorio Stelio Molo RSI a Lugano-Besso, oltre 160 soci CORSI in rappresentanza di 242 voti hanno adottato un’importante risoluzione volta a sottolineare l’impegno della Società cooperativa per la radiotelevisione della Svizzera di lingua italiana per la difesa del servizio pubblico: in preparazione all’impegno volto a contrastare l’iniziativa popolare No-Billag.

 

Il presidente Luigi Pedrazzini ha aperto l’assemblea rendendo omaggio a Claudio Generali, già presidente CORSI, scomparso lo scorso 19 maggio. “Claudio Generali - ha ricordato Pedrazzini - non è solamente stato, all’interno della SSR, un punto di riferimento per la Svizzera italiana, ma per tutta l’azienda e per la coesione nazionale in un momento di grandi ristrutturazioni.” Il presidente ha poi ripercorso le attività della CORSI intraprese nel 2016. La CORSI continua a essere una presenza necessaria per assicurare un servizio pubblico radiotelevisivo indipendente e attento agli interessi del pubblico. Sono molte le sfide con cui la SSR e la RSI dovranno confrontarsi nei prossimi anni: la nuova legge sui media, il rinnovo della concessione e soprattutto l’iniziativa No-Billag. Quello sul futuro del servizio pubblico è “un confronto epocale, dal cui esito potranno dipendere le sorti della vita democratica svizzera, delle culture regionali, in particolare di quelle minoritarie”.

 

Pedrazzini ha sottolineato la funzione fondamentale della CORSI, che si attende un riconoscimento del proprio impegno anche da parte della RSI. “Il modello SSR, per quanto complesso, rappresenta una risposta equilibrata, in grado di garantire l’indipendenza della radiotelevisione e, al contempo, una corretta partecipazione dell’opinione pubblica alle scelte strategiche del suo servizio pubblico”.

 

Le grandi sfide del servizio pubblico sono state al centro anche delle riflessioni di Beat Schneider, Segretario centrale SSR SRG. Il futuro delle radiotelevisioni svizzere e delle associazioni regionali è nelle mani delle nuove generazioni. La rivoluzione digitale sta producendo un cambiamento epocale nella fruizione del pubblico più giovane.

 

Le nuove generazioni continuano a manifestare interesse per le questioni sociali o politiche, ma lo fanno in comunità dinamiche. “Questa nuova forma di partecipazione ai processi sociali e politici tramite comunità e movimenti più informali – ha spiegato Beat Schneider - potrebbe rappresentare anche per la SSR un nuovo approccio per convincere i giovani svizzeri dell'importanza dei media indipendenti e della solidarietà tra regioni linguistiche”. Perché il plurilinguismo, come ha sottolineato la vicepresidente Anna Biscossa, è un elemento fondante dell’identità della Svizzera. La SSR SRG è uno degli ultimi pilastri della pluralità e della collaborazione fra le diverse regioni. Il coordinatore del Forum per l’italiano in Svizzera, Diego Erba, ha espresso l’auspicio che la CORSI possa sostenere l’impegno della RSI quale vettore culturale per la lingua italiana in Svizzera. Contrastare l’iniziativa No-Billag significa difendere la Svizzera italiana, la sua cultura e la sua lingua.

 

Per questo l’assemblea ha dedicato grande attenzione all’iniziativa No-Billag. A larga maggioranza i soci della CORSI hanno approvato una risoluzione che:

 

Invita a votare con determinazione NO all’iniziativa No-Billag;

 

Invita i soci a impegnarsi a fondo nella campagna contro l’iniziativa anche con la raccolta di contributi finanziari;

 

Conferma di considerare essenziale per il funzionamento della democrazia e per il consolidamento delle identità regionali svizzere un servizio pubblico forte.

 

All’unanimità sono stati inoltre approvati il Rapporto d’attività 2016 e i relativi conti della società, che alla fine del 2016 hanno registrato un risultato sostanziale parità, senza particolari oggetti di rilievo.

 

All’assemblea generale è intervenuto anche il direttore della RSI Maurizio Canetta che ha risposto alle questioni poste dai soci presenti in sala.

 

L’assemblea si è conclusa con un momento conviviale durante il quale i soci hanno avuto modo di confrontarsi personalmente con i vertici della società e dare sostanza a quegli importanti scambi umani che garantiscono la freschezza e la forza della società cooperativa per la radiotelevisione Svizzera di lingua italiana.

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