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Cronaca
27.06.2017 - 09:490
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La "profonda delusione" di alcuni giovani grafici ticinesi: il progetto di immagine e di comunicazione del Buskers Festival di Lugano affidato a un'agenzia di Milano. “Non vogliamo invocare il primanostrismo, ma ci siamo rimasti molto male”. E la scimmiet

Sicuramente ci sarà il solito ‘buon motivo’ a sostegno della scelta di puntare sulla Colla Collective… Come ci furono buoni motivi in occasione delle feste di Natale a Bellinzona, altro caso simile che fece scalpore. Ma, sinceramente, dei soliti buoni motivi non ce ne frega più nulla. Ci limitiamo a riferire la delusione di chi ci scrive. Poi, veda chi deve vedere…

LUGANO - “Ci siamo rimasti male. Molto male…”. Alcuni giovani luganesi che lavorano nel settore della grafica ci segnalano quel manifesto “con profonda delusione”. Il manifesto è quello del Buskers Festival di Lugano, una delle manifestazioni che rientrano nel Longlake Festival, e che si terrà dal 12 al 16 luglio. Bello, non c’è che dire, con la scimmietta rosa a forma di ‘B’ – come Buskers - che suona il tamburo e che ricorda alcuni pupazzi del tempo che fu… Bella anche l’idea della buccia di banana, che potrebbe anche essere una metafora del ‘caso’.

La critica non è sull’immagine, ma sulla decisione degli organizzatori di affidare il progetto grafico e di comunicazione dell’evento a un’agenzia di Milano, la Colla Collective.

Chi ci scrive, sollevando il ‘caso’, afferma di non voler cadere nel discorso trito e ritrito del ‘primanostrismo’. Si chiede unicamente se sia giusto che, con tanti giovani creativi che ci sono in Ticino e che hanno non solo voglia ma anche bisogno di lavorare, la comunicazione di un evento sostenuto e promosso dalla Città di Lugano venga affidata a un’agenzia milanese.

Qui non è un problema di concorsi, o di mandati discutibili, come nel caso del LAC. Siamo in una dimensione molto più piccola, anche finanziaria, e al confine – spesso nebuloso - tra pubblico e ‘privato’, anche se parliamo di un evento che porta il logo della Città. E sicuramente ci sarà il solito ‘buon motivo’, ci saranno le solite ragioni a sostegno della scelta di puntare sulla Colla Collective… Come ci furono buoni motivi in occasione delle feste di Natale a Bellinzona, per citare un caso simile che fece scalpore, anche se in quel caso oltre alla discutibile scelta di un grafico italiano c'era pure la scarsa qualità del lavoro.

Comunque, sinceramente, dei soliti buoni motivi non ce ne frega più nulla. Ci limitiamo a riferire la delusione di chi ci scrive. Poi, veda chi deve vedere…

emmebi
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