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Cronaca
10.07.2017 - 07:180
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La notte calda di Ponte Chiasso. Una 30enne comasca si spoglia in strada e scatena il parapiglia. Polizia e carabinieri 'assediati' da centinaia di persone ubriache. Ex consigliere comunale denuncia: "Mai così tanto degrado". E punta il dito contro il 'fr

Il Corriere di Como racconta la ‘notte brava’ di venerdì scorso, alla quale hanno preso parte centinaia di persone, gran parte delle quali ubriache, e tra le quali molti ticinesi. Vittorio Mottola: "È un’emergenza prima di tutto educativa, ma che coinvolge anche un altro Paese, quindi va affrontata in chiave transfrontaliera”

PONTE CHIASSO – “Notte calda a Ponte Chiasso, tra la piazzetta davanti alla dogana, via Bellinzona e via Pompeo Marchesi, angusta stradina che nella serata di venerdì era strapiena di gente, quantificata non a decine ma a centinaia di persone”. Con queste parole il Corriere di Como racconta la ‘notte brava’ di venerdì scorso, alla quale hanno preso parte centinaia di persone, gran parte delle quali ubriache perse, e tra le quali molti svizzeri.

Per accendere gli animi è bastato poco, racconta il quotidiano lariano: una ragazza un po’ sopra le righe – una 30enne di Como – che ha iniziato prima a molestare e infastidire i presenti, poi a rompere utensili e oggetti all’interno di un bar, infine, anche lei decisamente ubriaca, a improvvisare uno spogliarello in mezzo alla strada. Sono intervenute due volanti della polizia e una “gazzella” dei carabinieri, la ragazza è stata fermata e caricata in macchina, ma la folla ha stretto in una morsa l’auto delle forze dell’ordine con l’intenzione di fare i conti con l’autrice dello scompiglio. Gli agenti, racconta sempre il Corriere di Como, a fatica sono riusciti a uscire dal vicolo portandosi dietro la giovane, che è stata caricata su un’ambulanza e portata al pronto soccorso dove le è stato riscontrato un tasso alcolico altissimo. Vista la situazione critica, con la folla che si agitava sempre più, è stata anche decisa la chiusura di tutti i locali della zona.
Alcune persone per cadute in mezzo alla calca nel momento più critico hanno riportato delle contusioni, ma nulla di grave.

“A questo livello di degrado non eravamo ancora arrivati – ha commentato sempre sul Corriere di Como l’insegnante ed ex consigliere comunale lariano Vittorio Mottola -. Un disagio giovanile a questo livello non si è mai registrato. La gran parte dei ragazzi e delle ragazze che viene a Ponte Chiasso per ubriacarsi arriva da oltre frontiera, per la gran parte sono svizzeri che varcano il confine, una sorta di “frontalierato della birra” che mi fa indignare come padre e come insegnante. È un’emergenza prima di tutto educativa, ma che coinvolge, come ho detto, anche un altro Paese, quindi va affrontata in chiave transfrontaliera”.


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