“Calma piatta - scrive la signore - sul lago Maggiore. Ancora nessun battello all’orizzonte. Per noi piccoli commercianti della sponda sinistra del lago la stagnante situazione inizia ad essere pesante. Da ormai parecchi giorni siamo confrontati con un silenzio disarmante. Senza i quotidiani collegamenti con la sponda destra garantiti dai battelli non si vede la più pallida ombra di un turista. E se non si lavora nel mese di luglio .... mah!!!”.
“Ci possiamo paragonare - scrive la commerciante - alla nota favola di Esopo della cicala e della formica. Noi dobbiamo accumulare d'estate per far fronte ai mesi invernali dove il turismo è pressoché inesistente. Ma se lo sciopero persiste la vedo dura, ben consapevoli da sempre che il rischio è esclusivamente solo nostro è non abbiamo diritto a tutela alcuna”.
“Finora - la conclusione del post - siamo stati solidali con gli scioperanti ma ora, in considerazione anche dei recenti sviluppi della vertenza, anche noi che campiamo di riflesso abbiamo la necessità di farci sentire poiché non avendo appunto garanzie dobbiamo bastare a noi stessi. Attendiamo quindi una celere soluzione che vada incontro agli interessi di tutti”.