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Cronaca
15.08.2017 - 16:410
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Arosa, i cartelli destinati ai clienti ebrei all’Aparthaus Paradies scatenano un incidente diplomatico tra Svizzera e Israele: "Se non fate la doccia prima di entrare in acqua sarete esclusi dalla piscina". Il viceministro degli Esteri chiede le scuse uff

Ieri la risposta di Berna: ‘Abbiamo ribadito all’ambasciatore di Israele che la Svizzera condanna il razzismo, l’antisemitismo e la discriminazione’. Nel frattempo sono giunte le scuse della direttrice dell'hotel. Ma la polemica divampa

AROSA – Alcuni cartelli apposti nella piscina dell’Aparthaus Paradies, di Arosa, un albergo che da anni ha una consolidata clientela di ebrei provenienti da Regno Unito, Stati Uniti o Israele, ha provocato un incidente diplomatico tra Svizzera e Israele.

I cartelli chiedevano ‘alla clientela ebraica’ di ‘voler cortesemente fare la doccia prima di entrare in piscina’.

Il testo recitava: “Ai nostri clienti ebrei, donne, uomini e bambini, Vi chiediamo di fare la doccia prima e dopo il bagno. Se non seguite questa regola, saremo costretti ad escludervi dalla piscina. Grazie per la vostra comprensione”.

I manifesti sono stati fotografati da un cliente e postati su un social network, scrive FranceSoir. Ed è scoppiato il vespaio.

Il vice ministro degli Esteri israeliano Tzipi Hotovely ha chiesto le scuse ufficiali della Svizzera per ‘questo atto antisemita della peggior specie’. Ieri la risposta di Berna: ‘Abbiamo ribadito all’ambasciatore di Israele che la Svizzera condanna il razzismo, l’antisemitismo e la discriminazione’.

Nel frattempo erano giunte le scuse della direttrice dell’hotel: “Abbiamo subito rimosso gli avvisi — ha dichiarato la donna al Blick — ma non c’era alcun intento antisemita. Al momento abbiamo molti clienti ebrei e avevamo notato che alcuni non fanno la doccia prima del nuoto. Perciò, dato che gli altri clienti mi avevano chiesto di fare qualcosa, e ho scritto un po’ ingenuamente quell’avviso”.

Poi la direttrice ha ammesso: “Avrei fatto meglio a rivolgere questa richiesta a tutti gli ospiti dell’hotel”.

Ma altri clienti hanno raccontato al Times of Israel che c’era un cartello simile anche nella zona cucine: appeso ad un frigorifero, e destinato ai clienti ebrei che vi conservano gli alimenti kosher: “Ai nostri clienti ebrei: è possibile accedere al congelatore nelle fasce orarie 10-11.00 e 16.30-17.30. Speriamo comprendiate che il nostro team non ama essere disturbato continuamente”.

Antisemitismo o no, il Centro Simon Wiesenthal ha chiesto al ministro della Giustizia svizzero di “chiudere l’hotel dell’odio e punirne i manager”. E ha invitato Booking.com a cancellare l’Aparthaus Paradies dall’elenco dei suoi hotel in Svizzera.
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