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28.08.2017 - 12:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Guerra dei bus, scoppia la bagarre su Facebook. Il leghista Petrini, membro dei vertici delle Autolinee Luganesi accusa il suo ministro Zali di 'socialismo'. E spara su Bertoli. Intervengono i sindacalisti Jelmini e Fonio: "Senza contratto collettivo nien

Sul caso intervengono i deputati Schnellmann, Jelmini e Fonio...

LUGANO – Lo scontro sui bus scolastici tra i vertici delle Autolinee Regionali Luganesi (ARL) e il Dipartimento della scuola (DECS) ha innescato in queste ore polemiche e battibecchi roventi anche su Facebook.

Il deputato del PLR Fabio Schnellmann scrive: “Non mi lascio trascinare nella polemica, ma alcune riflessioni sono d'obbligo anche considerato che il Cantone è azionista delle ARL e le singole fermate pure di esclusivo utilizzo dell’azienda: perché cambiare ciò che funziona ? Perché decidere di cambiare a 48 dall'apertura delle scuole? Perché fare i misteriosi su chi ha ricevuto l'appalto? Caro DECS devi delle risposte”.

Sul caso interviene anche il deputato del PPD e sindacalista Giorgio Fonio, che scrive: “Il Parlamento ha deciso che le aziende che ricevono mandati pubblici e dunque soldi dallo Stato devono aver sottoscritto un contratto collettivo di lavoro. ARL ha ottemperato a questo requisito?”.
Poi arrivano le bordate del consigliere comunale leghista di Lugano Enea Petrini, che è pure membro del Consiglio di amministrazione delle ARL. Petrini se la prende con i vertici del DECS: “Pensare di esser governati da gente simile, mette veramente tristezza. Ma per fortuna le bugie hanno le gambe corte. Come i suoi ricatti morali”.

Gli replica un altro deputato del PPD e sindacalista, Lorenzo Jelmini: “Caro Enea, però qui bisogna dire le cose correttamente! Il Gran Consiglio ha deciso che quando lo Stato dà mandato ad aziende private deve essere garantita la presenza di un contratto collettivo di lavoro! Questo per tutelare i ticinesi e garantire minimi salariali che permettono a chi è domiciliato in Ticino di vivere. Penso che su questo anche tu e il tuo movimento siate d'accordo! Allora se l'amico Curzio Bernasconi (direttore delle ARL, ndr) si decidesse finalmente di sottoscrivere un CCL come fanno TUTTE le aziende di trasporto del Canton Ticino non sarebbe male e forse non dovrebbe lamentarsi...”.

A questo Petrini lancia una stoccata anche al ‘suo’ ministro, il leghista Claudio Zali, definendolo un socialista… “Ciò che più mi dispiace, come leghista, è che il tutto è frutto della triste sete di vendetta dei DUE ministri SOCIALISTI Bertoli e Zali, finora bacchettati dall'Ufficio federale dei trasporti”.

E chiarisce: “ARL non ha il Contratto collettivo ma sottostà alle disposizioni dell'Ufficio Federale dei Trasporti che fissano degli stipendi minimi per le aziende di trasporto pubblico, tra l'altro superiori a quelli del CCL. Non è quindi assolutamente vero che vi sono stipendi da fame o che viene fatto dumping salariale. Ora il Tribunale amministrativo ha concesso l’effetto sospensivo, ma cosa ha fato Bertoli? Ha assegnato l'appalto ad un amico con mandato diretto. Tra l'altro in piena malafede: non avendo la competenza finanziaria per farlo, ha assegnato l'appalto solo fino a dicembre, così da rimanere nei limiti. Ma vogliamo proprio legittimante un comportamento tanto disprezzante dei fondamenti legali del nostro Paese? Non è ora di mandare a casa quell'arrogante ministro che pensa di poter fare tutto, anche se palesemente illegale?”.

A questo punto parte il battibecco tra Fonio e Petrini. Scrive il primo: “Se il requisito votato dal Parlamento Cantonale è il CCL, e questo non lo avete, non capisco perché ve la prendete con Bertoli & Co. Basta leggi su misura. Mi sembra la storia del burqa, dove la domenica si chiede di proibirlo salvo poi chiedere l'eccezione per Lugano”.

Replica Petrini: “Fonio, siamo su due binari completamente differenti. Facciamocene una ragione. Voi come sindacalisti ce l'avete con ARL perché non ha il CCL. E lo posso capire. Noi non vogliamo il CCL e quindi i sindacati. Tutto qui. Per quanto concerne Bertoli, ce l'abbiamo con lui perché raggira le decisioni di un tribunale e viola le leggi abusando della sua posizione e questo non può essere negato. Pensa di fare il furbo ma è solo un povero arrogante”.

E Fonio replica: “Petrini, il binario è lo stesso. C'è un voto parlamentare e che piaccia o meno questo deve essere rispettato da tutti. Non volete il CCL? Scelta libera. Non prenderete più appalti dal Cantone. Semplice”.

Petrini non desiste: “Ok capito, chiaro. Aspettiamo una sentenza che dica che se siamo sottoposti a disposizioni federali più restrittive e tutelanti per i lavoratori, questo basta. Ma che mi dici del comportamento di Bertoli. Non schivare sempre l'oliva. Esprimiti per favore”.
E Fonio di rimando: “Mi limito ad osservare il vostro atteggiamento. Il tuo CdA è unanime in questa vicenda? Zali è contro Bertoli?”.

Ancora Petrini a Fonio: “Fa’ mia l'uregiatt... Non far domande, rispondi. Schivi ancora la risposta. Dai, un po' di coraggio. Cosa ne pensi di un ministro che si comporta in questo modo? La risposta dovrebbe esser semplice”.

E Fonio a Petrini: “Perché parli sempre e solo di Bertoli?”.

E Petrini a Bertoli: “E quattro. Vedi perché ho una pessima considerazione dei sindacalisti. Non avete alcun coraggio di prendere posizioni quando non vi fa comodo. Aspetto ancora la tua risposta. Dai, ci vuole solo un minimo di attributi”.

Fonio non cede di un centimetro e ribatte: “Io invece ho una pessima considerazione di chi per 20 anni ha sparato contro tutto  e tutti (la Lega, ndr) e ora, dal caldo posto di un CdA, si incazza perché qualcuno impone regole a favore di un mercato del lavoro sano. Non si può piacere a tutti. Amen. Me ne farò una ragione”.

Ma Petrini non demorde: “Ma aspetto ancora una risposta, e son cinque. Comprendo che possa essere imbarazzante per te. Da una parte dovresti confermare che condividi la violazione delle leggi da parte del buon Bertoli, e non te lo puoi permettere. Dall'altra dovresti dire che... (eccettera)”.

E Fonio: “Ahahahah... odiata lega. Forza Enea, nei prossimi giorni attendo un comunicato forte è chiaro del CdA! Un saluto da un arrogante buffone”.



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