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Politica e Potere
05.10.2017 - 10:250
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Lo scandalo Argo 1 e le decisioni del Governo. I commenti di Corriere e Regione. Caratti: "Beltraminelli sta cercando di salvarsi coprendo qualcuno". Righinetti: "Senza reati penali il solo giudice di un politico è il cittadino"

Due commenti, quelli apparsi sui quotidiani ticinesi, dagli accenti critici quasi opposti sulla figura del ministro PPD al centro della bufera

MUZZANO/BELLINZONA - Paolo Beltraminelli è al centro degli editoriali del Corriere del Ticino e della Regione, all’indomani delle nuove decisioni del Consiglio di Stato sullo scandalo Argo 1. Due commenti, quelli apparsi sui quotidiani ticinesi, dagli accenti critici quasi opposti sulla figura del ministro PPD al centro della bufera.

 

Cominciamo dalla Regione e dal suo direttore Matteo Caratti: “Alla conferenza stampa di ieri un giornalista ha chiesto a Beltraminelli cosa significhi per lui essersi assunto la responsabilità politica dell’accaduto. Il capo del Dss ha spiegato che si è trattato di riconoscere gli errori di tipo amministrativo, che non sarebbero dovuti avvenire. E poi ha nuovamente giustificato l’agire del Dss in base all’urgenza, alla provvisorietà e ai costi convenienti”.

 

“Beltraminelli - affonda il direttore del quotidiano bellinzonese - deve ancora scoprire e dirci come mai sia stato dato un mandato diretto e reiterato a una ditta che non ne aveva i requisiti; come mai abbia fatto difetto la risoluzione governativa; e come mai quel mandato non sia finito sulla lista dei mandati diretti, tanto per citare solo alcuni elementi formali centrali. Quante coincidenze! Un capodipartimento sa di certo chi è il funzionario preposto a elaborare questi atti formali. Ha agito da solo o su indicazione di terzi? Non averlo sinora indicato (con tanto di nome e cognome) dopo tanti mesi e nel contempo ribadire di assumersi la responsabilità politica dell’accaduto è troppo facile. E significa una sola cosa: che Beltraminelli sta cercando di salvarsi coprendo qualcuno. Suvvia, un ministro che dice di assumersi la responsabilità politica deve anche esigere dai suoi sottoposti la massima chiarezza. Ma oggi siamo ancora allo stadio dei fumogeni e delle affermazioni contraddittorie, tanto che il governo ha dovuto dare mandato all’ex pp Bertoli di indagare”.

 

Di tutt’altro tenore, come detto, l’editoriale del Corriere del Ticino a firma di Gianni Righinetti: “Chi sul mandato dai molti dubbi ad Argo 1 si attendeva scelte roboanti accompagnate da polemiche e accuse reciproche tra i cinque membri del Governo sarà magari deluso. Ma quanto deciso dall’Esecutivo nella seduta di ieri risponde al principio della responsabilità e della volontà di fare chiarezza”.

 

“Beltraminelli - annota ancora Righinetti - appartiene al PPD, ma non è un santo, di errori ne ha fatti e li ha ammessi forse in maniera troppo leggera. Ma questo è il suo modo di essere e di porsi di fronte all’opinione pubblica, è un consigliere di Stato dal sorriso (troppo) facile, ma la spensieratezza e il vivere leggero con l’obiettivo di essere amico di tutti nell’illusione di non farsi nemici, non può essere un motivo per punizioni politiche esemplari. Lo abbiamo scritto e lo ribadiamo: a stabilire il confine è il codice penale e, in assenza di reati, il solo giudice di un politico è il cittadino. Tutto il resto sconfina nel fanatismo, un atteggiamento che a tratti si è respirato nella sala stampa di Palazzo delle Orsoline. Ma non da parte di membri dell’Esecutivo….(…). Forse il Governo manca di realismo nel sottovalutare gli umori della piazza ed è stato troppo a lungo silente pubblicamente. Ma guardiamo il lato positivo: in Governo non ci vogliono opposte curve di tifosi che si insultano e si fanno reciproci sgambetti. Un plauso a questo Governo serio e coeso in un momento difficile”.

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