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13.10.2017 - 09:020
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Accordo sui frontalieri, dopo il vertice di Lugano il senatore 'ticinese' Jonny Crosio va in guerra: "Faremo di tutto per annientarlo". E attacca il ministro Alfano: "Tra annunci e smentite solo una conferma: il dilettantismo del governo in campo interna

I parlamentari dellaLega Nord, Crosio e Molteni: “L’imbarazzante dilettantismo del governo in campo internazionale sta minando la credibilità del nostro paese, rappresentato da un ministro degli Esteri incapace che, come nel caso dell’accordo Italia-Svizzera, gioca sulla pelle dei lavoratori”.

LUGANO - “Accordo Italia-Svizzera, tra annunci e smentite solo una conferma: il dilettantismo del governo in campo internazionale”. Il senatore ‘ticinese’ Jonny Crosio va all’attacco. Lo fa in una nota firmata insieme al deputato Nicola Molteni.

I due parlamentari della Lega Nord affermano che “l’imbarazzante dilettantismo del governo in campo internazionale sta minando la credibilità del nostro paese, rappresentato da un ministro degli Esteri incapace che, come nel caso dell’accordo Italia-Svizzera, gioca sulla pelle dei lavoratori”.

Come Lega Nord, prosegue Crosio, “abbiamo sempre criticato le nuove norme che, se entrassero in vigore, penalizzerebbero in maniera evidente i frontalieri e metterebbe a serio rischio il trasferimento dei ristorni ai comuni, ma questi annunci, a cui seguono puntuali smentite, non fanno che peggiorare la situazione. Come Lega Nord abbiamo una certezza: non vogliamo che l’accordo venga ratificato dall’Italia. Se arriverà in Parlamento daremo battaglia per annientarlo e impedire che entri in vigore colpendo persone che già vivono il disagio di attraversare il confine ogni giorno per lavorare”.

Il tema - il nuovo accordo sulla doppia imposizione fiscale ai frontalieri e quello sul libero ingresso degli istituti di credito della Confederazione nel mercato italiano - è stato al centro di un forum per il dialogo tra Italia e Svizzera svoltosi in questi giorni a Lugano. Il ministro degli esteri Didier Burkhalter, ormai agli sgoccioli del suo mandato, ha detto “che la firma tra Svizzera e Italia potrebbe avvenire entro la fine dell’anno”.

Ma il suo omologo italiano, Angelino Alfano, ha manifestato prudenza: “Non voglio fornire date, nemmeno per ciò che concerne l’accesso delle banche e degli intermediari finanziari svizzeri al mercato italiano. L’esperienza ci insegna che bisogna essere prudenti”. Leggi qui l'appello del consigliere nazionale Fabio Regazzi al neo ministro Ignazio Cassis.

Una prudenza di rigore, visto che il voto parlamentare con cui le Camere dovrebbero dare il via libera definitivo all’accordo è difficilmente pronosticabile. E le dichiarazioni di Crosio e Molteni fanno capire quando sia a rischio.

La nuova intesa sulla doppia imposizione fiscale dei frontalieri era stata siglata il 23 febbraio 2015 ma non è mai approdata nel Parlamento italiano. Al contrario, sia il Consiglio degli Stati, sia il Consiglio nazionale, lo hanno già approvato nei mesi successivi.
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