Argo1, John Noseda frena gli entusiasmi del Governo: "Il Cantone non può costituirsi parte civile nel procedimento penale. Allo stato attuale è prematuro"

BELLINZONA – Il procuratore generale, John Noseda, frena gli entusiasmi della politica sul caso Argo1: è prematuro che il Cantone si costituisca parte civile nel procedimento penale. Venerdì 13 ottobre il magistrato ha ricevuto la lettera del Governo e lo stesso giorno ha risposto, come riporta oggi il Corriere del Ticino.

“Vi comunico preliminarmente – questo il testo – che eventuali reati corruttivi sono stati ipotizzati (e esclusi) unicamente nel caso della funzionaria”. Il riferimento è alla compagna di Fiorenzo Dadò è al caso della famosa cena di Bormio.
Un caso che “non ha tuttavia attinenza con l’attribuzione del mandato ad Argo 1. Quest’ultimo aspetto non è, allo stato attuale del procedimento, oggetto d’imputazione”.

Noseda fa quindi riferimento a un ex alto funzionario del DSS e a un secondo tuttora in carica (evidentemente si tratta dei responsabili della Sezione dell’azione sociale), e precisa che “sono stati cautelativamente interrogati come persone informate sui fatti nell’ambito del procedimento nei confronti del titolare di Argo 1 per gli altri reati a suo carico ed allo scopo di verificare se atti trasmessi dal Gran Consiglio potessero avere rilevanza penale”.

Il Consiglio di Stato non può dunque fare altro che attendere, perché non ci sono procedimenti e indizi che portano ad ipotesi di corruzione o d’altra natura nei confronti di chi è stato sentito o indagato fino ad oggi. Noseda conclude: “Qualora dovessero emergere elementi atti a configurare reati corruttivi o patrimoniali in danno dello Stato, non mancherò ovviamente di comunicarvelo per la costituzione (attualmente prematura) di accusatore privato”.