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16.10.2017 - 18:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Motoslitte, che passione! Il Gran Consiglio ne vieta l'uso ricreativo e il dibattito è uno show. Dadò allunga un'ombra: "Perché Governo e Parlamento sono stati tenuti all'oscuro da ciò che pensano al DT?"

Due le tesi che si sono confrontate in Parlamento. Da una parte, i sostenitori della mozione del presidente del PPD (alla fine la spunteranno con 47 sì, 25 no e 3 astenuti), che chiedevano un giro di vite in nome della tranquillità degli altri fruitori della montagna e della protezione della fauna e della flora. Dall’altra i contrari, Lega, UDC, e Consiglio di Stato, che sostenevano come la problematica fosse talmente circoscritta da non rendere necessarie ulteriori misure, anche per non generare nuovi cost

BELLINZONA - Se la prima parte dei lavori del Gran Consiglio è stata dominata dal tema del conflitto d’interesse, nella seconda metà del pomeriggio spazio a un tema un po’ più “pop”: le motoslitte.

 

Il Gran Consiglio si è chinato sulla faccenda grazie a una mozione presentata dal presidente del PPD Fiorenzo Dadò. In sostanza, attraverso l’atto parlamentare, si è chiesto (e alla fine ottenuto) una maggiore regolamentazione. Che in soldoni significa il divieto di usare il mezzo per scopi ricreativi.

 

Due le tesi che si sono confrontate in Parlamento. Da una parte, i sostenitori della mozione (alla fine la spunteranno con 47 sì, 25 no e 3 astenuti), che chiedevano un giro di vite in nome della tranquillità degli altri fruitori della montagna e della protezione della fauna e della flora. Dall’altra i contrari, Lega, UDC, e Consiglio di Stato, che sostenevano come la problematica fosse talmente circoscritta da non rendere necessarie ulteriori misure, anche per non generare nuovi costi.

 

Fiorenzo Dadò, in apertura di dibattito, ha tuttavia messo l’accento su un altro punto: “Sappiamo per certo che tre uffici del Dipartimento del territorio hanno espresso forti riserve sull’attuale utilizzo delle motoslitte, ma questo non traspare dal messaggio governativo. Come mai? Come mai si è tenuto all’oscuro il Governo e il Gran Consiglio? Nel messaggio, di competenza del Dipartimento delle Istituzioni, la voce del Dipartimento del Territorio non si sente. Il Gran Consiglio e i Governo non sono stati informati sul problema. E questo è grave”.

 

Tornando al tema. Le ragioni della maggioranza sono state espone da Giorgio Galusero, deputato del PLR: “Purtroppo questi mezzi scorrazzano in giro, li vedo anch’io quando vado in montagna, anche se non sono neanche 200. Le contravvenzione sono quattro o cinque all’anno, è vero, ma non ho mai visto nessuno controllare, anche per le oggettive difficoltà. Non si vuole proibire l’uso delle motoslitte per chi deve raggiungere il suo rustico, o per le capanne, o per le altre attività necessarie, ma solo vietarne l’abuso”.

 

Per la minoranza, invece, parola al leghista Mauro Minotti: “Questo divieto potrebbe generare conseguenze finanziarie importanti. Si chiede infatti di istituire un iter burocratico tra cantone, comuni e personale sul territorio. Quindi o chi è impiegato a fare altro nello Stato dovrà controllare, oppure bisognerà procedere ad assunzioni temporanee. E visto che il fenomeno è circoscritto, l’investimento non si giustifica. Inoltre noi non riteniamo giusto escludere completamente l’uso delle motoslitte a scopo ricreativo”.

 

Il Consigliere di Stato Norman Gobbi ha quindi spiegato i motivi dell’opposizione del Governo: “In Ticino abbiamo già un regolamento più restrittivo rispetto al resto della Svizzera. Il fenomeno delle motoslitte in Ticino è in forte regresso. Attualmente ce ne sono 173. Gli abusi ci sono e vengono sanzionati, ma non riscontriamo eccessive lamentele. Mi domando se a questo punto non sia meglio vietare del tutto l’uso delle motoslitte, poiché quanto proposto dalla mozione produrrà comunque un maggior onere amministrativo, anche se non lo si vuole ammettere. Non si deve quindi ulteriormente regolamentare quello che non è un grosso problema”.

 

Altri interventi in ordine sparso tra favorevoli e contrari. Bang (PS): “Il divertimento di alcuni non deve avvenire a scapito della fauna, della flora e degli altri frequentatori della montagna”. Natalia Ferrara (PLR): “Non è con più regole che ci comporteremo meglio, ma con più responsabilità. Se in un paese ci sono tre motorini truccati, non togliamo a tutti il motorino. Mi interessa che le forze di polizia siano dove servono”. Delcò Petralli (I Verdi): “Mi stupisce l’intervento della collega Ferrara, come ex magistrati la sfido a non fare le regole. Le regole purtroppo ci vogliono. Non dobbiamo trasportare lo smog e il rumore che abbiamo sul piano in montagna”. Paolo Pamini (Arealiberale): “Manca l’interesse pubblico per limitare la libertà dei cittadini”. Tiziano Galeazzi (UDC): “Mi viene in mente il proibizionismo degli Stati Uniti con l’alcol ad inizio ‘900…”.

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