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11.11.2017 - 23:220

Non so voi, ma io non riesco a smettere di pensarci... Di pensare a quell’uomo di soli 36 anni, con un figlio di cinque giorni, che ieri pomeriggio è stato falciato dall’imbecillità e dalla demenza di un criminale. E non dobbiamo avere paura di chiamarlo

Proviamo a immaginare, tutti insieme, cos’ha provato ieri sera sua moglie… E cosa proverà nei prossimi giorni, quando si renderà davvero conto di cosa è successo… E come vivrà il Natale che si avvicina… E che cosa racconterà a suo figlio, quando crescerà… E proviamo a immaginarci cosa significa perdere la persona amata nel momento più bello della vita, con un bimbo appena nato…

di Marco Bazzi

Non so voi, ma io non riesco a smettere di pensarci. Di pensare a quell’uomo di soli 36 anni che ieri pomeriggio è stato falciato dall’imbecillità, dall’incoscienza, dalla demenza di un criminale. Perché di fronte a un fatto del genere, che grida vendetta a tutti i cieli dell’universo, non dobbiamo avere paura di chiamarlo CRIMINALE.

Certo, sono le circostanze che rendono ancora più inaccettabile e tragico questo incidente, e ancora più grave e imperdonabile l’atto dell’omicida: l’uomo che ora non c’è più era diventato padre cinque giorni fa… Aveva un figlio di soli cinque giorni, capite?!

Proviamo a immaginare, tutti insieme, cos’ha provato ieri sera sua moglie… E cosa proverà nei prossimi giorni, quando si renderà davvero conto di cosa è successo… E come vivrà il Natale che si avvicina… E che cosa racconterà a suo figlio, quando crescerà… E proviamo a immaginarci cosa significa perdere la persona amata nel momento più bello della vita, con un bimbo appena nato…

Proviamoci, perché è importante farlo. Perché è importante capire per quale motivo in questa società debole e malata di ipocrisia e di buonismo, ci sono delle regole minime che vanno rispettate, ed è importante capire che cosa può succedere se non le rispettiamo.

Qualcuno si è chiesto perché nessuno l’ha fermato, quel criminale, quando ieri pomeriggio si è messo al volante completamente ubriaco, con un tasso alcolico superiore al 2 per mille…

E non ce ne frega niente del perché e del percome si era conciato così già a quell’ora e nonostante questo ha acceso il motore, e non ce ne frega niente se ci diranno che è un caso sociale, o un povero sfigato. Per gente del genere non dobbiamo avere nessuna comprensione e nessuna pietà. Non dobbiamo concedergli nessuna attenuante…

Se uno si rende conto di essere in una situazione del genere non solo non deve salire in auto, ma se proprio non riesce a resistere alla coglionaggine di farlo, dovrebbe almeno guidare con prudenza… Invece no, questo criminale ha seminato il panico in autostrada per almeno quindici chilometri, e poco prima di ammazzare quel suo coetaneo, che viaggiava in scooter verso casa – anche se di solito prendeva il treno per andare e tornare dal lavoro -, di investirlo mentre lui, coglione, sorpassava sulla destra ad alta velocità, poco prima di farlo saltare in aria, di scaraventarlo in aria, senza nemmeno un accenno di frenata, aveva già rischiato di schiantarsi contro il guardrail!

Ma che uomo è questo criminale, di cui conosco il nome ma non so chi sia? Che cos’ha nel cervello un uomo del genere, se non il totale disprezzo per la vita altrui? Come possono esistere al mondo, mi chiedo, come possono essere accettati al mondo, individui del genere? Qualcuno mi ha detto: ieri pomeriggio è morto anche lui. Sarà morto dentro, può darsi e glielo auguro, ma l’uomo che ha investito è morto davvero. Ed è un’altra cosa…


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