Parliamo di una lettera della CORSI, in cui la cooperativa-cappello della RSI chiede un contributo ai suoi soci in favore del Comitato politico “No Billag, No Svizzera” - capitanato da Filippo Lombardi, Fabio Abate, Mario Branda e Anna Giacometti - che si batte contro l’abolizione del canone. Anzi, più che della lettera, parliamo del cedolino attraverso il quale si vogliono raccogliere i fondi. Una polizza con la doppia intestazione: PLR e Comitato. I soldi, insomma, se bene comprendiamo la ricostruzione fornita dal foglio leghista, andranno a finire sul conto del partito liberale radicale per poi essere messi a disposizione del gruppo guidato dai due Senatori.
“In poche parole - attacca il Mattino - la CORSI, che è poi l’inutile “Consiglio d’amministrazione” della RSI, in tandem con il PLR (!) sta facendo la questua a sostegno della campagna contro il No Billag. Qui siamo ai limiti dell’accattonaggio. Come mai proprio l’ex partitone organizza la colletta? Probabilmente per dimostrare che la partitocrazia è schierata dietro la sua emittente di regime: il PPD è alla testa della CORSI con Luigi Pedrazzini, il PLR fa il cassiere mentre il PS ha già colonizzato le redazioni radiotelevisive”.
“Ma il buon Gigio - “azzanna” ancora il foglio leghista - è davvero sicuro di questa scelta? Non gli viene il sospetto che qualche PPD “puro e duro” – idem dicasi per qualche esponente della gauche-caviar - piuttosto che versare soldi su un conto dell’ex partitone, potrebbe decidere di non versare nulla? Si consiglia dunque ai galoppini del canone di aprire almeno quattro conti per le offerte: uno per partito più uno apartitico, di modo che ognuno possa versare il proprio obolo con il necessario entusiasmo (?), e soprattutto per evitare mancati introiti a causa di problemi di coscienza. Ma santa polenta, Gigio, bisogna proprio spiegarvi tutto?”.