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Salute e Sanità
04.12.2017 - 01:100
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Pronzini all'attacco dell'Ente Ospedaliero: "Scollamento tra Consiglio di amministrazione e Paese reale. E il Governo invece di chiedere ai membri attuali di rimettere il loro mandato senza arrossire propone di eleggere una signora che non ha le competenz

Il deputato del MPS: "E a Faido si smantella l'ospedale. I più si accorgono del problema quando i buoi non solo hanno lasciato la stalla da un pezzo, ma sono già morti di vecchiaia"

BELLINZONA – Il titolo è: “Nomina di un membro nel Consiglio di amministrazione dell’Ente ospedaliero cantonale: ennesima spartizione delle poltrone?"… Il deputato del Movimento per il socialismo, Matteo Pronzini, torna sulla questione della sanità pubblica.

Non solo interroga il Governo sulla prossima nomina di Valeria Canova Masina in sostituzione del capogruppo leghista Daniele Caverzasio ai vertici dell’Ente presieduto dal suo collega di partito ed ex deputato Paolo Sanvido. No, si chiede anche cosa sta succedendo all’ospedale di Faido, dove la situazione è a tal punto critica che lo stesso ministro della sanità, Paolo Beltraminelli, ha dovuto intervenire in Parlamento tra un capitolo e l’altro del caso Argo1…

Ma andiamo con ordine. Scrive Pronzini nel preambolo del suo atto parlamentare: “Nel corso della seduta del Gran Consiglio del prossimo 11 dicembre vi è all’ordine del giorno la nomina di un membro del consiglio d’Amministrazione dell’Ente Ospedaliero in sostituzione di Daniele Caverzasio. La tematica all’ordine del giorno dà lo spunto per riprendere la discussione politica in merito al ruolo ed al funzionamento dell’EOC e dei suoi organismi di direzione, in primis il suo Consiglio d’amministrazione.
Come da me più volte ricordato la sconfitta in votazione popolare, nel giugno 2016, della revisione della Legge sull’EOC e l’eccellente risultato dell’iniziativa popolare “Giù le mani dagli ospedali” non è stata solo una sconfessione della pianificazione ospedaliera, ma dell’intero CdA dell’Ente stesso, che si era impegnato in modo totale a favore della revisione della legge, utilizzando metodi e mezzi assolutamente incongrui a sostegno della campagna per il Sì (…).

Malgrado questa sconfessione, il CdA ha proseguito sulla sua strada, infischiandosene della volontà popolare. Eloquente al proposito lo smantellamento in atto presso l’Ospedale di Faido. Si è addirittura giunti al punto di impedire al personale del centralino di definire ospedale l’Ospedale di Faido. Una situazione talmente preoccupante che ha spinto il sindaco PPD di Faido, per altro già strenuo fautore del progetto di  pianificazione ospedaliera bocciato, a lanciare pubblicamente un grido d’allarme. Qui cominciamo a vivere una situazione simile a quella della Posta. I più si accorgono del problema quando i buoi non solo hanno lasciato la stalla da un pezzo, ma sono già morti di vecchiaia.

Ma vi sono anche altri segnali dello scollamento tra Consiglio d’amministrazione e paese reale che sarebbe opportuno prendere seriamente in considerazione. Nel 2015 al momento del rinnovo ordinario del CdA anche il Gran Consiglio aveva lanciato un chiaro segnale di sfiducia ai membri del CdA. I membri uscenti furono eletti per il rotto della cuffia, fermandosi a poco più di 40 voti su 80.

Il Consiglio di Stato ha da parte sua volutamente rinunciato ad utilizzare le dimissioni di Caverzasio per un sano esercizio di democrazia e sincronizzazione tra volontà popolare e organi dirigenti dell’EOC. Invece di chiedere ai membri attuali di rimettere il loro mandato senza arrossire propone al Gran Consiglio di eleggere nel CdA una signora che palesemente non ha le competenze necessarie per questo importante e delicato compito”.

Seguono le domande al Governo:

1. Per quale ragione non pretende dai membri del CdA dell’EOC di rimettere il loro mandato e di sottoporre al Gran Consiglio dei nominativi per l’elezione di un nuovo CdA composto da persone che tengano conto della volontà politica in ambito ospedaliero?

2. Per quale ragione il Consiglio di Stato, tramite il proprio rappresentante in seno al CdA non ha sollevato il problema della compatibilità della permanenza alla testa dell’EOC dell’attuale direttore generale? Direttore generale i cui orientamenti sia dal punto di vista della politica sanitaria sia da quella delle prospettive dell’EOC sono stati sconfessati dalla votazioni sulla revisione della LEOC.

3. Quali sono stati i criteri, in ambito di formazione, conoscenze e competenze di politica sanitaria, utilizzati per individuare i possibili candidati alla sostituzione di Daniele Caverzasio?

4. Di quante persone era composta la rosa dei candidati alla sostituzione di Daniele Caverzasio? Da chi sono stati proposti e sulla base di quale competenze?

5. Che formazione, conoscenze e competenze di politica sanitaria  e quale esperienza ha in ambito sanitario ed ospedaliero la signora Valeria Canova Masina?
6. Queste formazioni ed esperienze in ambito sanitario possono essere parificate alla formazione ed esperienza usuale richieste di solito  ai membri del CdA di strutture sanitarie pubbliche a livello svizzero?

7.   Lo studio medico presso il quale è consulente la signora Valeria Canova Masina è quello del marito?

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