“I sostenitori della No Billag - scrive il presidente della Cooperativa che gestisce la radiotelevisione pubblica - accusano spesso i contrari di fare del "terrorismo mediatico" quando ipotizzano scenari catastrofici in caso di accettazione dell'iniziativa. A parte il fatto che sarebbe meglio evitare in questo ambito e di questi tempi la metafora terroristica, perché mal s'addice alla fattispecie e appare offensiva per le vittime del vero terrorismo, ma cosa dovrebbe fare chi combatte l'iniziativa? Sminuirne gli effetti?”.
“Affermare che la proposta di abolizione del canone porta inevitabilmente alla chiusura della SSR e delle sue emittenti regionali come la RSI - prosegue Pedrazzini - è pura e semplice verità, desunta direttamente dal drastico testo dell’iniziativa!"
“Non c'è ricatto, non ci sono previsioni apocalittiche, ma è pura e semplice logica: dire di sì a "No Billag" significa spegnere la RSI, per sempre!”, la chiosa del presidente della CORSI.