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Cronaca
11.12.2017 - 15:310
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Le intermittenze della neve... Una carrellata di micro-foto di un mondo diverso, anche nelle piccole cose. Citando Pamuk: “Ogni persona doveva avere un suo fiocco di neve in cui c’era una mappa interna della sua vita”

Quando ti svegli la mattina percepisci subito che durante la notte ha nevicato, senza nemmeno guardar fuori dalla finestra. Perché c’è qualcosa nell’aria che si potrebbe definire un silenzio surreale, come se anche gli ambienti interni fossero ovattati, e forse nell’aria c’è anche un profumo di neve…

Sarà retorica, saranno forse parole scontate, ma la neve dona ai paesaggi e alle cose qualcosa di magico. Ecco il senso di questa carrellata di micro-fotografie scattate con il cellulare, che ritraggono dettagli di oggetti o di alberi ricoperti di neve. E il mondo, il nostro mondo circostante, ci appare diverso.

Quando ti svegli la mattina percepisci subito che durante la notte ha nevicato, senza nemmeno guardar fuori dalla finestra. Perché c’è qualcosa nell’aria che si potrebbe definire un silenzio surreale, come se anche gli ambienti interni fossero ovattati, e forse nell’aria c’è anche un profumo di neve…

Sono sensazioni… Poi guardi fuori e ti perdi in quel bianco soffice, in quei fiocchi che scendono lenti dal cielo, creando intermittenze bianche sullo sfondo grigio, e ti chiedi a che altezza di formano, e ti vengono in mente immagini della tua infanzia… Perché la neve ci fa un po’ tornare bambini.

“Ogni persona doveva avere un suo fiocco di neve in cui c’era una mappa interna della sua vita”, scrive
il premio Nobel Orhan Pamuk nel suo romanzo “Neve”. Forse è proprio così.

emmebi


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