Le banche svizzere hanno generato complessivamente nel 2012 utili pari a 7,1 miliardi di franchi, contro 13,5 miliardi l'anno prima. La somma delle perdite subite nel periodo in rassegna è salita da 0,5 miliardi a 6,9 miliardi di franchi.
Tale andamento è attribuito all'incremento degli ammortamenti, degli accantonamenti e degli oneri da parte delle grandi banche, sottolinea la Banca nazionale svizzera (BNS) nel suo rapporto sul settore. L'analisi comprende i dati di 297 istituti, contro 312 nel 2011.
Dei 297 istituti compresi nella statistica, 254 hanno evidenziato un risultato positivo (260 nel 2011), mentre 43 (52 l'anno prima) hanno chiuso i conti in rosso. Gli ammortamenti sono aumentati di 6,4 miliardi a un totale di 9,9 miliardi, gli accantonamenti di 1,6 a 3,6 miliardi e gli oneri straordinari di 3,2 miliardi a 5,4 miliardi, si legge nel rapporto della BNS. Il totale degli utili lordi si è contratto di 1,3 miliardi a 17,4 miliardi di franchi.
I crediti ipotecari, pari al 30% circa della somma dei bilanci, hanno proseguito sulla via dell'espansione. In Svizzera sono progrediti di 36,6 miliardi di franchi, ossia del 4,6%, contro un incremento del 5,2% nel 2011, per attestarsi a 834,4 miliardi di franchi.
Gli impieghi calcolati a tempo pieno sono diminuiti di 3626 o del 2,7%, scendendo a 128'914. In Svizzera sono stati soppressi 2932 posti di lavoro (-2,7%) a 105'166, all'estero sono stati cancellati 694 impieghi (-2,8%) a 23'748.