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10.03.2014 - 16:330

CSt: legge cittadinanza, posizioni ancora distanti

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Rimangono lontane le posizioni tra i due rami del parlamento in merito alla revisione della legge sulla cittadinanza. Affrontando per la seconda volta il dossier, il Consiglio degli Stati ha confermato un soggiorno di 8 anni - invece di 10 - per inoltrare una domanda di naturalizzazione, previo ottenimento di un permesso di domicilio (C). Il dossier ritorna al Nazionale.

Per la maggioranza (risicata) della commissione preparatoria, sostenuta dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga, la revisione della legge prevede già un giro di vite per chi vuole diventare svizzero, dal momento che è necessario possedere un permesso C, documento che viene rilasciato a persone che si presume già bene integrate e che ottemperano a determinate condizioni (fedina penale immacolata, non dipendere dall'assistenza sociale, conoscenze linguistiche, ecc).

Chiedere di aumentare a 10 anni questo lasso di tempo, come proposto da Peter Föhn (UDC/SZ) per adeguarsi al Nazionale, "significa penalizzare proprio coloro che si sforzano di integrarsi nel paese che li ha accolti", ha sottolineato la ministra di giustizia e polizia. Attualmente, la legge prevede un soggiorno di 12 anni, ma non il possesso del permesso di domicilio (C).

In merito al criterio per una integrazione riuscita, per 25 voti a 16 la Camera dei cantoni ha giudicato che un candidato alla naturalizzazione debba essere in grado di comunicare nella vita quotidiana in una lingua nazionale, sia oralmente che per iscritto.

Si tratta di un compromesso, ha dichiarato la Sommaruga, a metà strada tra la proposta originaria degli Stati (dove non figurava l'esigenza di saper comunicare per iscritto) e la versione del Nazionale, che aveva aggiunto un ostacolo supplementare, esigendo che il candidato sapesse comunicare "bene" sia verbalmente che con la penna in mano.

Sommaruga ha puntualizzato che la redazione dell'ordinanza permetterà di definire meglio i criteri linguistici che i candidati dovranno rispettare. Altri oratori hanno fatto notare che molte persone che vorrebbero il passaporto svizzero e rispettano le condizioni, hanno difficoltà con la parola scritta. "Per molti candidati si tratta di un ostacolo insormontabile", ha detto René Imoberdorf (PPD/VS).

Circa la durata minima del soggiorno in un cantone prima di poter inoltrare domanda di naturalizzazione, gli Stati hanno confermato (22 voti a 18) un periodo massimo di tre anni, invece dei 3-5 anni del Nazionale. Per 28 voti a 14, la Camera dei cantoni ha poi ribadito, diversamente dal Nazionale, che gli anni trascorsi in Svizzera a beneficio di un'ammissione provvisoria debbano essere conteggiati nel computo della durata della permanenza in Svizzera.

Per la consigliera federale bernese, si tratta di favorire l'integrazione di persone che, per poter presentare domanda di cittadinanza, dovranno attendere ben oltre 10 anni, dal momento che in ogni caso avranno bisogno del permesso C. Per Claude Janiak (PS/BS), si tratta di un gesto a favore dei giovani e un mezzo per premiare i loro sforzi d'integrazione.

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