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Bellezza e Dintorni
14.05.2017 - 17:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La barba di Norman Gobbi. Chiacchierata informale con il ministro durante una seduta di rasatura nel salone di Rosi. “L’idea di farmela crescere mi è venuta per comodità più che per il vezzo di seguire la moda... Un importante cambiamento di look, ma a 16

La titolare del negozio Total Look di Minusio, che ha anticipato già anni fa il grande ritorno della barba: “Con Norman abbiamo valutato e deciso insieme la forma da dare alla sua barba, e con il passare dei mesi si è reso conto che il suo nuovo look piace a molti"

MINUSIO – A fronte di tante professioni storiche che scompaiono sotto il rullo compressore della modernizzazione ce n’è una che sta tornando in voga: quella del barbiere. Un mestiere che per secoli ha segnato la vita popolare delle città e dei paesi di tutta Europa, unendo la cura estetica del viso alla socializzazione, e che ora sta tornando in auge grazie al fenomeno che più di altri ha segnato a livello mondiale il cambiamento del look maschile: il ritorno della barba.

La bottega del barbiere era un po’, sul fronte maschile, quello che per le donne era l’incontro al lavatoio… La massima celebrazione artistica di questo antico mestiere è arrivata nei primi anni dell’Ottocento, quando Gioachino Rossini ha messo in musica la commedia del drammaturgo francese Pierre-Augustin de Beaumarchais. E il personaggio di Figaro, il ‘barbiere di Siviglia’, nonché "factotum della città", è diventato simbolo universale della professione.

Una delle più attente osservatrici ticinesi delle evoluzioni del look, Rosi Dafond-Campisi, titolare dello studio Total Look di Minusio, aveva già anticipato in questa rubrica il grande ritorno della barba, e nel suo negozio ha dato ampio spazio a questa tendenza già da alcuni anni. Tanto che, racconta, prossimamente creerà un ‘barber corner’ installando una vecchia poltrona da barbiere completamente restaurata.
Tra i vip che hanno contribuito a diffondere la tendenza della barba in Ticino c’è sicuramente il ministro Norman Gobbi, che abbiamo seguito ‘in diretta’ durante una seduta di rasatura da Rosi.

“L’idea della barba mi è venuta per comodità più che per il vezzo di seguire la moda – racconta il consigliere di Stato -. Me la sono lasciata crescere nei giorni di Natale dell’anno scorso, poi, su consiglio di Rosi ho deciso di tenerla”.

“Con Norman abbiamo valutato e deciso insieme la forma da dare alla sua barba – spiega Rosi -, e con il passare dei mesi si è reso conto che il suo nuovo look piace a molti. Credo che nella sua carriera politica abbia imparato l’importanza della cura del look, non per stupire, perché non è un attore o un cantante, ma per trasmettere più sicurezza e vicinanza alla gente che incontra. Devo dire che Norman è stato molto bravo a curarsi la barba da solo, e ogni tre settimane, quattro al massimo, viene in negozio per farsela regolare”.

“Curare la barba non è difficile, ci vuole solo un po’ di costanza – interviene Gobbi -. Basta una buona macchinetta elettrica… Poi però almeno una volta al mese ci vogliono la mano dell’esperta…e chiaramente schiuma e rasoio”.

Gobbi racconta che quella della barba è stata la più importante ‘rivoluzione’ di look dei suoi primi 40 anni. “Anche se devo ammettere che a 16 anni mi ero fatto crescere i capelli e  avevo messo anche l’orecchino. Ma quella fase è durata poco…”.

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