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15.01.2014 - 18:010
Aggiornamento: 13.07.2018 - 15:11

Aria di derby, la parola a Raffaele Sannitz: “Ci sentiamo bene. Obiettivo 3 punti e inserimento della freccia di sorpasso!”

Chi la spunterà questo venerdì alla Resega? Ne abbiamo parlato con Raffaele Sannitz, storico attaccante ticinese del Lugano

di Dario Lanfranconi 

LUGANO - Mentre la Resega si appresta a raggiungere il tutto esaurito, restano infatti solo poche centinaia di posti disponibili, in tutto il Cantone sale prepotentemente la febbre da derby. 
Una partita, o meglio “La partita”, che scalda sempre gli animi dei tifosi nostrani, ancora di più a playoff ormai vicini e con una situazione di classifica ottimale per entrambe le compagini. 

Ma come arrivano le due squadre al grande appuntamento cantonale? L’ambrì, reduce dalla sconfitta casalinga con il Kloten, dall’alto del suo secondo posto in classifica, non viaggia sicuramente ai ritmi di inizio stagione e per di più è notizia di oggi il probabile forfait di Richard Park, che si va ad aggiungere a quello certo di Miéville. 

Quella del centro si sta trasformando in un’emergenza vera e propria, tanto che la voce che vede i Leventinesi alla ricerca di un sostituto si fanno vieppiù insistenti e c’è già anche chi vocifera un possibile nome: Yanick Lehoux. Insomma un ex per risolvere il problema, anche se solo di voci si tratta e tutto resta ancora da verificare. 

Nonostante le difficoltà però la squadra di Pelletier si sta dimostrando solida e presente sul ghiaccio, come dimostrato nella vittoria contro il Losanna di martedì scorso: quando tiri 17 volte e i tuoi avversari 52 e nonostante tutto vinci uno a zero, meriti del portiere a parte, una certa solidità la puoi sicuramente vantare.

E il Lugano? Sul Ceresio il morale è alto dopo la comoda vittoria ai danni del Rapperswil e la prestazione da incorniciare dei ticinesi. Anche qui però le defezioni non mancano: al lungo degente Conne, che dopo i problemi alla mano si è beccato anche la mononucleosi, si aggiunge l’assenza di Diego Kostner, che ha subito una frattura a un osso del piede. 

Per meglio capire che aria si respira a Lugano abbiamo sentito lo storico attacante ticinese del Lugano Raffele Sannitz, uno che i derby li ha sempre vissuti con passione e carica agonistica. 

Raffaele, venerdì è di nuovo momento di derby: come si presenta la squadra a questo appuntamento importante? Come giudichi il momento di forma attuale? 

“Il momento è buono, abbiamo trovato gli equilibri giusti e le vittorie, ci sentiamo bene e anche la forma è ottima. Poi è chiaro che il derby è sempre una partita a sé, con più emozioni e nervosismo rispetto alle altre, però sono sempre tre punti e per noi sono fondamentali per avvicinarci ancora di più a loro e, perché no, nelle prossime partite superarli, che è il nostro obbiettivo!”

Infatti con una vittoria e una partita in meno già fra due turni sarebbe possibile il sorpasso…

“Adesso non voglio dire che il nostro obbiettivo è quello di arrivare più in alto dell’Ambrì, non è che se loro finiscono sesti noi vogliamo a tutti i costi il quinto posto, piuttosto puntiamo ad arrivare più in alto possibile, dunque almeno tra le prime quattro, ma il secondo o il terzo posto restano il vero traguardo. Certo è che l’Ambrì è lì alla nostra portata, soprattutto avendo loro una partita in più; è un’occasione che vogliamo a tutti i costi sfruttare.”

Che atteggiamento credi che dovrà avere il Lugano per portare a casa la vittoria? 

“Noi siamo una squadra che attacca sempre, non staremo di certo ad aspettare che lo facciano loro. Giochiamo in casa e vogliamo dettare il nostro gioco a partire dal primo minuto. Partiremo subito in quinta e continueremo così per 60 minuti!”                   

L’Ambrì ha delle assenze importanti: Park e Miéville sono fuori, credi che questo vi favorirà nonostante l’ assenza di Kostner? 

“Non è che guardiamo troppo chi gioca o non gioca nell’altra squadra o se manca lo straniero o chissà che, noi dobbiamo pensare a noi stessi e a come dobbiamo giocare. Il nostro gioco non cambia. È chiaro che per l’Ambrì sono assenze importanti, ma non dimentichiamo che hanno una rosa competitiva e che non per nulla sono secondi in classifica. Altri  giocatori potranno prendersi le responsabilità e saranno comunque pericolosi. Noi dobbiamo rimanere attenti a fare il nostro gioco da subito.”

È recente la prestazione super dei ticinesi, tu compreso, contro il Rapperswil, che lascia ben sperare per il futuro, ma nel presente pensi che i giovani meriterebbero più spazio in squadra, a cominciare proprio dal derby? 

“Penso che il loro spazio lo hanno già e lo stanno utilizzando bene, d’altronde sono ancora giovani e non li si può caricare di responsabilità eccessive, il processo deve essere graduale per farli crescere e non bruciarli subito. Certo è un gran piacere vedere tanti giovani che vanno in rete e che fanno punti. Sono dei giovani che lavorano duro perché vogliono riuscire, e  possiamo senz’altro dire che le prospettive per il Lugano sono buone da questo punto di vista. Speriamo che ne arrivino altri e che ci siano in questo modo sempre più ticinesi in squadra, che è solo un bene per il Lugano, ma anche per tutto l’hockey cantonale.”


Parliamo di te: Sannitz un giocatore rigenerato dalla cura Fischer… che cosa è cambiato per te a Lugano con Fischer e come giudichi finora il lavoro dell’allenatore?

“Devo dire che sono molto contento, l’allenatore mi ha dato fiducia fin dall’inizio: sto bene fisicamente, il tiro funziona, la velocità di gioco mi si addice e mi vengono date le responsabilità. Fischer sa quello che posso dare alla squadra, dunque a me spetta fare quello che mi riesce meglio al servizio dei compagni. È un allenatore giovane che capisce molto i giocatori e soprattutto che dritto per la sua strada: anche quando le cose andavano male a inizio stagione lui ha sempre creduto in questa squadra e ci ha sempre fatto lavorare duro senza cambiare i suoi metodi e i risultati sono arrivati. Spero possa rimanere a lungo, sarebbe un bene per la società.”

A breve ci sarà la sosta per le Olimpiadi: credi che fermarsi così a lungo sarà uno svantaggio oppure un vantaggio? Recupero o ritmo spezzato?

“Per me è un po’ una novità, anche perché alle ultime olimpiadi ero convocato e non mi sono dunque fermato; ad ogni modo credo possa essere positivo fermarsi un po’ di tempo, visti i ritmi tenuti finora. Chiaro, il nostro obbiettivo è quello di vederci in verde sul teletext prima della pausa, con la qualifica ai playoff in tasca potremo infatti davvero rigenerarci, e soprattutto prepararci veramente bene per la fase saliente della stagione.”

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