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Coronavirus
24.02.2021 - 17:050

Il PLR: "Berna troppo attendista. I mezzi per poter aprire in sicurezza ci sono"

I liberali criticano anche il modo in cui è stata condotta la consultazione coi Cantoni ("un esercizio alibi") e sostengono che l'apertura della ristorazione deve essere fissata il 22 marzo

BELLINZONA - Se Norman Gobbi, a nome del Consiglio di Stato, si è detto soddisfatto delle decisioni comunicate oggi da Berna, in particolar modo per la scelta di non aspettare quattro settimane a mettere in atto le (possibili) nuove aperture, il PLR, che aveva già lanciato una petizione per la riapertura dei ristoranti il 22 marzo, non è per nulla contento.

"L’atteggiamento attendista ribadito quest’oggi dal Consiglio federale, che ha trasformato in esercizio alibi la consultazione con i Cantoni, costerà molto caro non solo alla ristorazione, ma anche a tutte le aziende e ai posti di lavoro direttamente connessi con l’attività di bar e ristoranti – e sono decine di migliaia. Una paralisi che presenterà un conto salato in particolare al Ticino, vista la sua vocazione turistica. Pur nel severo rispetto delle disposizioni sanitarie, occorre insistere per riaprire queste attività entro il 22 marzo per evitare di sacrificare la Pasqua", scrivono i liberali in una nota, ricordando come la loro petizione ha già raccolto un migliaio di firme. 

"L’annunciato incremento del ritmo nella campagna di vaccinazione rappresenta un altro punto a favore di una riapertura più celere. Da Berna auspichiamo sempre ancora che l’analisi dettagliata dell’evoluzione situazione venga fatta ogni 15 giorni (e non ogni mese) e che vengano date chiare indicazioni su quanto accadrà dopo il 22 marzo", chiede il PLR, dunque con la volontà di accorciare ancora i tempi".

"Infine, un sistema di test più capillare potrebbe ulteriormente rafforzare la strategia di riapertura delle attività. Le soluzioni organizzative per garantire alle attività aperture in sicurezza e per agire anche a livello preventivo in vista dei prossimi mesi ci sono. Serve un modello che permetta al Ticino di profilarsi come cantone sicuro e di garantire il funzionamento alle aziende anche in caso di ripresa dei contagi. L’ipotesi di ulteriori chiusure sarebbe infatti insostenibile", terminano.

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