Alluvione
21.11.2014 - 08:390
Aggiornamento: 13.07.2018 - 15:07

Torna il sole, ma i segni del maltempo rimangono. La carta dei pericoli andrà aggiornata?

Lo strumento sotto la lente di Ufam e Territorio durante l’incontro annuale svoltosi in riva al Verbano esondato. Zali: “Dobbiamo capire come prepararci ad affrontare eventi fino a poco tempo fa “eccezionali” e che in futuro saranno sempre più ricorrenti"

LOCARNO – Il sole è tornato e la situazione si avvia verso al normalità, con il Lago Maggiore che fa retro-front più velocemente di quanto previsto: già per sabato infatti l’acqua dovrebbe abbandonare completamente il manto stradale. E proprio sul Verbano si è tenuto l’annuale incontro tra il Governo e il direttore dell’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam), Bruno Oberle.

Nato a Locarno, Oberle ha raccontato che, abitando da bambino a pochi passi dalla riva, lo scenario che gli si parava di fronte gli era ben famigliare. “Essendo un locarnese sono abituato a vedere la città alle prese con il lago”, ha ricordato il direttore dell’Ufam, stilando poi un primo bilancio dell’ondata di maltempo che ha avuto conseguenze tragiche a causa del terreno che non ha retto e degli smottamenti.

Un bilancio che, comprendendo anche le frane di Davesco e Bombinasco, non può che essere dolce e amaro. Se da una parte infatti l’Ufam è riuscito a fornire previsioni abbastanza accurate della situazione sul fronte della portata gei grandi fiumi e l’innalzamento di Verbano e Ceresio, “che hanno permesso alle autorità locali di muoversi con un certo anticipo”, dall’altra non può che esserci tristezza “per i lutti che si sono purtroppo verificati in seguito a smottamenti ad ogni modo difficili da preventivare”.

Il rischio zero, è stato ripetuto da più parti in questi giorni, non può esistere. “Non riusciremo mai a fermare la pioggia”, ha commentato Oberle, ma rispetto al passato le previsioni dell’Ufam, ha aggiunto, anche grazie agli investimenti fatti nel settore dalla Confederazione, sono ora più accurate e puntuali. La meteo di quest’anno ha visto però piogge che hanno colpito per la loro durata sia nel corso dell’estate che in queste ultime settimane.

“Per il suo clima, il Ticino è una zona particolarmente sensibile ed è chiaro che con l’aumento delle precipitazioni, generato dai mutamenti meteorologici in corso, crescono esponenzialmente pure i potenziali rischi”, ha aggiunto il direttore dell’Ufam. Il punto chiave sono allora le carte dei pericoli. “Sono uno strumento utile quanto dinamico. Devono essere infatti man mano adattate allo sviluppo territoriale e appunto ai cambiamenti climatici. Comprenderete che non ci è possibile modificarle, regione per regione, ogni settimana. Uno dei punti più urgenti sui quali ci chineremo con il Governo ticinese concerne in ogni caso questo delicato tema”.

Una necessità ribadita anche dal ministro del Territorio. Presente all’incontro, Claudio Zali ha spiegato che la Confederazione “contempla finanziamenti per far fronte a particolari esigenze locali. Nei prossimi mesi cercheremo di valutare se esistono problematiche in questo senso e di identificarle”.

Una revisione che non sarà però facile. Si tratta infatti ora di capire “come prepararci ad affrontare eventi climatici che fino a poco tempo fa definivamo come “eccezionali” e che in futuro saranno tuttavia sempre più ricorrenti”, ha concluso Zali.

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
ufam
pericoli
oberle
maltempo
verbano
direttore
tempo
fronte
incontro
strumento
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved