Appaltopoli
18.11.2013 - 07:270
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il titolare dell'Albatros: "Con Speziali a Medjugorje. I mandati li ho presi ma non c'entrano"

Tomo Brzovic: "Organizzai il viaggio, approfittandone anche per farle conoscere il mio paese, Odzak, dove fummo ricevuti dalle autorità locali. Contro il sindaco c'è un complotto"

LOCARNO - Tomo Brzovic, titolare della ditta di pulizie Albatros, colui che abbiamo definito sabato il “singolare ambasciatore” (leggi l'articolo allegato) dell’accordo culturale ed economico siglato nel 2011 tra la Città di Locarno e Odzak, il suo paese natale, esce allo scoperto con una lunga intervista al Corriere del Ticino. Brzovic, la cui impresa figura nell’elenco dei “mandati sensibili” assegnati a Locarno (circa 215'000 franchi nel 2012 per la pulizia di edifici pubblici) difende il sindaco Carla Speziali, con la quale nel gennaio 2011 si recò in visita ufficiale in Bosnia Erzegovina (qualche mese prima le autorità di quella regione erano state ricevute a Locarno dal sindaco, sempre alla presenza di Brzovic).

Dice l’imprenditore: “Sono cattolico e ho la doppia nazionalità, svizzera e croata. Rendendomi ben conto della fortuna che ho avuto nel poter vivere in Svizzera e volendo trasmettere questo sentimento anche alle future generazioni, sono sempre stato molto attivo nell’ambito dell’integrazione. Sono quindi diventato una sorta di referente per le autorità nei confronti della comunità della Posavina Bsniaca, che nel Locarnese conta 2.000 rappresentanti, e rispettivamente per i miei compaesani nei confronti delle autorità. Nel 2008, quando notò che questa comunità era ben presente e attiva, anche nella ricerca di lavoro e nella partecipazione a concorsi pubblici, il sindaco volle conoscere meglio questa importante fetta della cittadinanza. Dunque i nostri rapporti si intensificarono. E lei, un giorno, palesò il desiderio di recarsi a Medjugorje. Così organizzai il viaggio, approfittandone anche per farle conoscere il mio paese, ovvero Odzak, dove fummo ricevuti dalle autorità locali e visitammo la Casa della speranza, che accoglie bambini handicappati dimenticati dallo Stato. Tutto qui, io ero presente in quei frangenti solo per questi motivi e mi sembra che un risultato sia stato raggiunto. Grazie alla visita di Carla Speziali e alla pressione mediatica generatasi attorno all’evento, infatti, questi piccoli ricevono ora aiuti finanziari e cibo”.

Brzovic, che si definisce un croato di Bosnia di seconda generazione, rivela un altro particolare: “Andrebbe inoltre sottolineato che anche il primo cittadino di Locarno Bruno Bäriswyl, successivamente, ha effettuato un viaggio a Odzak. Ma chissà perché nessuno ne parla”.

E aggiunge: “Mi dà veramente fastidio che il nome della mia azienda, creata dal nulla con il sudore della fronte, sia stato tirato in ballo e sbandierato ai quattro venti. Posso assicurare che per quanto attiene alla mia azienda tutti i lavori sono stati eseguiti in maniera assolutamente regolare. E sono ovviamente disponibile per dimostrarlo con l’ausilio di documenti e fatture emesse. Sono pronto a discuterne con chiunque sia autorizzato a occuparsi della questione: la Magistratura, il Municipio o altre autorità politiche e amministrative”.
 
Insomma, scrive il Corriere, “per Tomo Brzovic si sono mischiate le carte, collegando erroneamente i lavori svolti per il Comune e il suo ruolo a favore dell’integrazione e dello scambio interculturale. E torna così su un ultimo caso sollevato dai media (ndr: da liberatv). Ovvero: nel 2011, un mese dopo la visita a Odzak, la Albatros ha ottenuto dalla Città - con tanto di risoluzione municipale - un mandato per la pulizia quotidiana di Palazzo Marcacci, dopo il termine dei lavori di ristrutturazione. Il tutto per un periodo di prova di tre mesi. Ma poi l’incarico proseguì”.

“È vero che non è stato indetto alcun concorso - spiega Brzovic -. Ma non vedo che colpa possa avere io se l’Ufficio tecnico non è riuscito a organizzarlo. La mia ditta era stata chiamata per un periodo di prova, probabilmente poiché il Comune era contento dei nostri servizi. Poi l’incarico si è protratto. E noi abbiamo continuato a lavorare come ci è stato richiesto. Chi non l’avrebbe fatto?”.

Tomo Brzovic, dunque, si sente un capro espiatorio in giochi che ritiene riguardare interessi superiori. “È in corso un complotto politico ai danni del sindaco Carla Speziali. In tutto questo affare mi pongo tre domande. Quale studio di avvocatura patrocina gli interessi dei promotori del postribolo in territorio di Locarno sul Piano di Magadino? Chi voleva il dicastero del territorio, ma non l’ha ottenuto? E, infine, perché è stata organizzata una sorta di festa in Vallese prima del blitz della Magistratura a Palazzo Marcacci?”.

Insomma, Brzovic sembra essere bene informato su alcuni retroscena politici di Locarno.

emmebi

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